Nel deserto ventoso di Almancil i raccattapalle cercano Mou
Anche con le porte chiuse dell'Estadio Algarve, le richieste di selfie al tecnico non sono mancate. Intanto José e la Roma hanno ritrovato Lamela
Nel deserto reso non troppo caldo dal fresco vento dell'Atlantico dello Estadio Algarve di Almancil, frazione di Faro, l'amichevole è stata tale, dopo le scene bellicose della gara con il Porto, che pure così tanto sono piaciute ai tifosi, ben più che felici di vedere una squadra schierata a difesa immediata di un compagno provocato da un avversario notoriamente poco corretto come il portoghese Pepe. Ieri giusto un paio di momenti di nervosismo finiti subito senza bisogno di cartellini - Nemanja Gudelj, che pure non l'ha presa benissimo a giudicare dall'espressione mentre usciva, ha preso la doppia ammonizione per due falli di gioco - passati in secondo piano rispetto ai tanti abbracci, prima e dopo la gara. Non solo dei due spagnoli rimasti in rosa, ora che Villar è tornato a curarsi a Roma: anche Mourinho ha salutato con piacere l'ultimo acquisto del Siviglia, l'ex giallorosso Erik Lamela, che dopo 8 anni di Tottenham la scorsa settimana, a 29 anni, è sbarcato in Andalusia. Dell'uomo che lo ha portato qui, Monchi, tornato a fare il Re Mida a Siviglia dopo aver portato a Roma Pastore e Nzonzi, non ci sono tracce apparenti: facile sia rimasto nel suo ufficio, cercando calciatori e allontanando ricordi. Porte chiuse, allo stadio le due delegazioni e i raccattapalle: ci pensano loro, davanti ai pullman, a fornire a un sorridente Mourinho la dose quotidiana di richieste di selfie.
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