Zalewski e Bove: i 2002 che piacciono a Mourinho
Hanno esordito insieme in A, ora si mettono in mostra nel ritiro. A Trieste sono stati tra i migliori. E lo “Special One” li studia con grande attenzione
Non condividono soltanto l'anno di nascita (2002), Edoardo Bove e Nicola Zalewski. In comune hanno anche la trafila ormai biennale nella Primavera romanista, sotto la guida sapiente di Alberto De Rossi: 42 presenze e 13 gol nel campionato di categoria per il trequartista italo-polacco, 39 gettoni e 6 reti invece per il centrocampista romano. Ma i punti di contatto tra i due (grandi amici anche al di fuori del campo) non si fermano qui, perché i diciannovenni hanno anche esordito in prima squadra lo stesso giorno: era il 9 maggio, una delle ultime partite della Roma sotto la gestione di Paulo Fonseca; 5-0 il risultato finale, con l'ex allenatore giallorosso che li mandava in campo a 10' dalla fine.
Nell'occasione, a Zalewski bastavano dieci minuti per servire a Borja Mayoral l'assist per il pokerissimo; il tutto, pochi giorni dopo il gol segnato al Manchester United in semifinale di Europa League, poi tramutato in autorete dal referto Uefa. Reduci dalla soddisfazione del debutto tra i "grandi" nella passata stagione, ora Edoardo e Nicola sono agli ordini di José Mourinho, lo Special One e con lui si stanno ritagliando gara dopo gara uno spazio consistente nelle prime sgambate estive. Chiaro, il mercato è ancora aperto e mancano all'appello diversi calciatori che faranno parte della rosa 2021-22, ma sono proprio queste le partite nelle quali i prodotti del vivaio possono mettersi in luce e cercare di guadagnarsi la conferma. Entrambi potrebbero in teoria fare i fuoriquota in Primavera e cercare di giocare qualche spezzone in prima squadra, a meno che non si decida di mandarli a farsi le ossa altrove. Intanto, però, stanno facendo vedere buone cose, come testimoniano le belle prestazioni individuali mercoledì allo Stadio "Nereo Rocco" di Trieste. Ora sotto con il Debreceni a Frosinone.
Zale sale
Il ragazzo di origini polacche era già entrato nel tabellino dei marcatori contro il Montecatini, firmando l'8-0 e mostrando belle giocate anche nel primo tempo. Mercoledì ha segnato la rete decisiva contro la Triestina, un tap-in da rapace dell'area di rigore dopo che il portiere avversario aveva respinto il tiro di El Shaarawy. «Continuiamo su questa strada! Sempre forza Roma!», ha scritto poi sui social a corredo di un paio di foto del match. Una lo ritrae abbracciato a Edoardo Bove, coetaneo e amico, risultato probabilmente il migliore in campo in assoluto a Trieste. Certo, per un trequartista che all'occorrenza può fare l'ala sinistra la concorrenza in prima squadra è spietata, ma viste le tante partite da giocare in stagione nulla è escluso.
Quantità e qualità
Bove, dal canto suo, ha fatto vedere buone geometrie, dinamismo in mezzo al campo (accanto a Villar prima e a Diawara poi) e discrete doti di interdizione: lui, che è nato come mezzala con licenza di incursione, nella parte finale della passata stagione ha iniziato la metamorfosi in mediano davanti alla difesa. Un po' come Bryan Cristante, per capirci. Per Edoardo 83 minuti e i complimenti di Mourinho, che di certo vorrà riproporlo anche contro il Debreceni, Veretout permettendo. Anche per lui, come per il coetaneo e amico, ci sarà da sudare sette camicie per ritagliarsi uno spazio in caso di permanenza, ma come Zalewski guarda soltanto al presente e si gode il momento, cercando di fare del suo meglio per impressionare il tecnico portoghese. In attesa di capire quale sarà il loro futuro, 'sti giovanotti de 'sta Roma bella si godono il loro momento.
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