VIDEO - Rui Patricio: "Qui per dare il massimo e vincere. Mourinho è un valore aggiunto"
La prima intervista del nuovo portiere giallorosso: "Lavorare con un tecnico come lui mi rende entusiasta. Voglio aiutare la squadra a conquistare dei titoli"
La prima intervista da romanista di Rui Patricio. Ieri è stato dato l'annuncio ufficiale del trasferimento del portiere portoghese dal Wolverhampton alla Roma e oggi il club giallorosso ha pubblicato sul proprio sito le sue prime dichiarazioni in vista della nuova avventura che sta per cominciare.
Benvenuto alla Roma, Rui. Come ti senti?
"È una sensazione molto buona, sono molto felice di essere qui. È un'opportunità che ho per crescere, per imparare, per migliorare e per arrivare in un club e lottare per vincere dei titoli. E arrivo con la massima fiducia, con la massima allegria per lavorare e per fare del mio meglio per aiutare la squadra".
Quale è stata la tua reazione quando hai saputo dell'interessamento della Roma?
"Quando ho saputo dell'interessamento della Roma logicamente sono rimasto molto contento, ed ero anche molto entusiasta di venire qui perché, indubbiamente, desidero una nuova sfida. Ho passato tre anni al Wolverhampton, dove sono stato molto felice, e devo solo ringraziare il club perché mi ha dato l'opportunità di giocare in Premier League. Indubbiamente porterò nel cuore il Wolverhampton perché è un club che è come una famiglia, ma logicamente la chiamata della Roma è una grande opportunità per lottare per dei titoli, per essere parte di un grande club, e quindi sono molto entusiasta, arrivo per dare il meglio, per aiutare la squadra, per aiutare il club a vincere titoli".
Hai giocato in Portogallo, in Premier League, cosa ti aspetti dalla Serie A?
"Come ho già detto, anche questo è un grande campionato e ho l'opportunità di poter giocare in Serie A contro grandi squadre, grandi giocatori, e sappiamo anche che in Serie A ci sono squadre che lottano per vincere titoli, quindi senza dubbio sarà molto entusiasmante poter avere molte squadre che lottano per gli stessi obiettivi. Ed è anche una grande opportunità per giocare in un altro campionato e per poter vivere che cos'è la Serie A. Ho già giocato nel campionato portoghese, nella Premier League e ora ho l'opportunità di giocare in Serie A, che logicamente mi affascina".
Qual è il tuo principale obiettivo?
"Il mio obiettivo è quello di continuare a lavorare come ho fatto fin qui, continuare a migliorare, per poter aiutare la squadra a lottare e a conquistare quello che vuole conquistare, ovvero i titoli. Quindi il mio principale obiettivo è dare il massimo, allenarmi sempre al massimo, per crescere e per imparare, perché è solo così che possiamo migliorare non solo nel calcio ma anche nella vita e quindi, indubbiamente, l'obiettivo è continuare a crescere, a imparare, a lavorare e vincere titoli".
Lavorerai con il tuo connazionale, José Mourinho. Quanto la sua presenza ha influenzato la tua scelta?
"Sono molto entusiasta di poter lavorare con mister Mourinho. È la prima volta che lavoro con lui, ma indubbiamente è uno dei migliori tecnici al mondo e per qualsiasi giocatore, per qualsiasi atleta è sempre un sogno poter lavorare con lui, poter essere allenato da lui. E sicuramente è stato un altro aspetto che mi ha affascinato, oltre a trasferirmi in un grande club per vincere titoli e lavorare per cercare di vincere titoli, avere anche la possibilità di lavorare con mister Mourinho rappresenta indubbiamente un grande valore aggiunto per poter crescere, per poter lavorare e migliorare e sicuramente è qualcosa di molto affascinante".
Hai parlato anche con Tiago Pinto, il General Manager del Club. Cosa ti ha detto lui di Roma e della Roma?
"Anche Tiago Pinto mi ha parlato del progetto e me lo ha illustrato, e indubbiamente, come ho già detto, è molto affascinante arrivare dove si progetta di lottare per dei titoli e senza dubbio è questo che voglio, voglio lavorare per conquistare titoli, per poter sognare di vincere titoli. E senza dubbio, come ho già detto, oltre ad arrivare in un grande club, perché sapevo già che la Roma è un grandissimo club, arrivo dove c'è un progetto che può darmi l'opportunità di vincere titoli".
Il ruolo del portiere è unico e particolare. Quanto pensi che conti l'esperienza per un giocatore come te?
"Ovviamente con il passare degli anni viviamo situazioni completamente differenti in relazione a come ci sentiamo durante le partite, al nostro stato di forma, e anche a quello che facciamo durante gli allenamenti. Possiamo e dobbiamo sempre migliorare durante gli allenamenti e quando giochiamo, logicamente negli anni passata avevo un modo di approcciare le partite e di pensare che oggi è diverso, e uno degli aspetti che mi ha fatto crescere molto, non solo dal punto di vista professionale ma anche da quello personale, sono i momenti meno belli. Ci fanno crescere molto, e senza dubbio i momenti meno belli che ci sono nella vita e nel calcio mi hanno portato anche ad avere l'esperienza che ho adesso, un certo modo di stare in campo, le strategie che adotto per stare in campo e per i vari momenti della partita. Indubbiamente oggi ho dei frammenti che ho costruito nel corso degli anni con situazioni che si verificano durante le partite, ma so che in un anno, in due anni, o entro qualche mese o qualche giorno posso imparare qualcosa di nuovo. E la vita è così, cerchiamo sempre di crescere e di migliorarci ogni volta".
Hai appena finito di giocare l'Europeo, rassegna in cui si sono rivisti i tifosi negli stadi. Quanto è importante per te l'apporto della gente sugli spalti?
"Giochiamo per i tifosi, sono loro che ci danno molta motivazione e noi giochiamo per loro. Quindi, senza dubbio, poter tornare a giocare allo stadio in loro presenza è ciò che desideriamo di più. Vogliamo giocare per loro, e spero che questo succeda già con l'inizio del campionato, perché il calcio senza tifosi non è lo stesso".
Da tempo si vociferava del tuo approdo alla Roma, hai notato l'entusiasmo della gente anche tramite i social?
"Non leggo molto i social media, ma quando sono arrivato in Italia ho percepito il loro entusiasmo ed è stato bello sentire il loro affetto, e senza dubbio anche questa è una motivazione per dare il massimo e cercare di aiutare la squadra, che è poi l'aspetto più importante".
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