F1, cosa dice il primo test di Hamilton con la Ferrari?
Il primo test di Sir Lewis con la Rossa ha già regalato alcune sorprese, come il ritorno di una storica figura vicina al pilota britannico
I primi giorni di Lewis Hamilton in Ferrari sono stati un misto tra cambiamenti e riconferme. Il debutto in rosso del sette volte iridato è stato caratterizzato da una kermesse d’incontri coi media e col pubblico di cui, ovviamente, l’azione in pista è stata la portata principale. Condotti su una SF-23 di due stagioni fa – nel pieno rispetto dei regolamenti riguardanti le prove private –, i primi 30 giri di Hamilton come pilota del Cavallino Rampante non possono ancora dare riscontri cronometrici attendibili. Le condizioni meteo e la mancanza di conoscenza del mezzo non hanno reso un’idea del suo vero rendimento, anche se Sir Lewis ha cominciato a spingere man mano che si è adattato alla vettura, concedendosi pure qualche inchiodata. Sicuramente questo primissimo approccio gli è servito a capire i comandi del volante Ferrari, molto diverso da quello Mercedes, e le metodologie di lavoro della Scuderia. Ma per Hamilton non si tratterà di un totale
salto nel buio questo passaggio da Brackley a Maranello. Infatti assieme a Loic Serra, ex mago delle sospensioni delle Frecce d’Argento che ricoprirà il ruolo di Direttore Tecnico dell’area Telaio della Ferrari, pare che The Hammer ritroverà un’altra sua vecchia conoscenza. All’interno del box è stata intravista Angela Cullen, la sua ex fisioterapista che sembra abbia deciso di tornare al suo fianco dopo due anni di separazione. Una figura importantissima per Lewis, in quanto legata a lui da una profonda amicizia che va al di là della sfera professionale, nonché un ulteriore segnale che questa scelta di Hamilton non è solo di marketing, ma che vuole davvero vincere il suo ottavo titolo in rosso. E per farlo dovrà essere al suo apice fisico e mentale. Un obiettivo non facile, visti i suoi 40 anni d’età e la presenza di un compagno di squadra come Charles Leclerc. Ma si sa, le imprese leggendarie richiedono sempre sacrifici e sofferenza.
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