Vive di basket, è giovane e, cosa che non guasta mai, tifoso della Roma. Lorenzo Fontana è stato eletto da poco presidente del comitato regionale della Federbasket. Era il vice del suo predecessore, Stefano Persichelli, e i numeri delle elezioni testimoniano la fiducia del territorio verso un percorso che si pone naturalmente in continuità con quello precedente. Nelle elezioni svolte a fine settembre hanno votato 162 società su 185 aventi diritto e a Lorenzo Fontana è andato il 72% dei voti. Massimiliano Di Maria, Fulvio Corrado, Francesco Dosi, Gianni Brunelli, Massimo Canini e Valerio Di Lernia saranno i consiglieri del nuovo presidente, che ha un passato da giocatore, in C2 e in D, da dirigente nel PGS Borgo Don Bosco e che conosce i meccanismi federali. Con lui ci sarà quindi un gruppo giovane che già da due mandati guida la pallacanestro regionale e che attinge anche da esperienze precedenti. Non è certo un segreto ad esempio la vicinanza dell'ex consigliere, oggi consigliere comunale, Andrea Alemanni. "Quando quattro anni fa si è insediato Stefano Persichelli - ci spiega Lorenzo Fontana - abbiamo dovuto sistemare una serie di problemi legati a una situazione disastrosa dal punto di vista economico a causa della pandemia. Abbiamo risistemato tutta la struttura, che ora è economicamente sana. Altri problemi ce li siamo ritrovati per via della riforma dei campionati e del contratto di lavoro sportivo, con alcuni collaboratori che hanno dovuto rinunciare. Però non ci siamo persi nessuno per strada, il numero di affiliati è sempre quello".
Quindi è ora di guardare avanti.
"Sì, adesso è il momento del cambio di passo. E siccome si va avanti a piccoli passi, cominciamo dai passi dei più piccoli e dal minibasket. Un settore che è stato trascurato per via dei problemi accennati prima. Abbiamo inserito gente esperta e vogliamo cominciare con i tornei già in questo autunno, mentre di solito si comincia a fine anno".
Un altro settore con alcune criticità è stato quello arbitrale.
"È vero e anche quello va sistemato. A partire dalle designazioni. Devono essere più bilanciate, ad esempio per evitare di mandare due arbitri inesperti a dirigere una partita chiave. Se ce n'è uno con meno esperienza, deve essere sempre accompagnato da uno più esperto".
E poi naturalmente c'è il gioco...
"Proseguirà il lavoro di monitoraggio e selezione degli atleti più interessanti sui centri tecnici regionali, finalizzato alla selezione di atleti in chiave nazionale. Un lavoro itinerante, mentre prima era legato alla struttura di Fonte Roma, che aveva costi importanti. Ora toccherà tutte le realtà regionali, saremo noi ad andare nei vari luoghi e non viceversa. In provincia sono contenti di ospitarci, per loro è un onore avere i prospetti più interessanti, oltre che un risparmio".
E gli allenatori?
"Abbiamo lavorato bene con Marco Tarantini come presidente e proseguiremo con lui. Vogliamo aggiungere sessioni formative anche al di fuori di quelle standard. Oltre a quelle codificate dal settore nazionale vogliamo muoverci su aspetti ulteriori come il match analysis, per il quale abbiamo un formatore esperto che ha già avuto un certo successo. Penso anche a clinic non standard, con un relatore che parla per un'ora, ma con più dimostrazioni sul campo e magari piccoli tavoli da 3 o 4 allenatori da cui possono uscire fuori confronti molto utili. Ma non voglio certo fermarmi qui".
E quindi proseguire come?
"Più che altro dove. Mi piacerebbe migliorare gli aspetti infrastrutturali della nostra sede e gestire un impianto direttamente come comitato. Dove magari poter organizzare eventi tipo final four, corsi, allenamenti per arbitri e non solo. Gli impianti sono il più grande problema del nostro territorio. Sono pochi, alcuni non adatti, e c'è la concorrenza spietata della pallavolo che ha una federazione più organizzata e ci passa spesso davanti nei bandi pubblici perché partono con punti in più. Per loro è anche più facile, se in una palestra scolastica metti una rete da muro a muro già puoi giocare. Mentre le palestre scolastiche adatte al basket sono poche. Però ho fiducia. Il basket è uno spettacolo globale, la NBA ce lo fa vedere costantemente. I cestisti sono delle star. È uno sport che attira e noi vogliamo fare la nostra parte per attirare ancora di più".