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Possibile sinergia Roma-Everton: tutto quello da sapere sulle multiproprietà

I Friedkin hanno presentato un'offerta ufficiale per acquistare il club inglese. Dal 2028-2029 in Italia sarà vietata la proprietà di più società iscritte in serie diverse

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA La Redazione
09 Giugno 2024 - 11:12

Dan Friedkin vuole l'Everton. Come abbiamo raccontato nelle colonne del nostro quotidiano, il presidente giallorosso ha presentato un'offerta ufficiale per l'acquisizione del club inglese. Qualora diventasse proprietario anche della società di Liverpool, l'impegno con la Roma non cambierebbe, anzi: l'obiettivo è quello di creare un progetto di respiro internazionale. Tiene però banco l'enigma multiproprietà. 

La norma della Figc sulle multiproprietà

Ad oggi in Italia un gruppo, un soggetto o una famiglia possono possedere più società partecipanti ad un campionato diverso, l'esempio più calzante riguarda Napoli e Bari di Aurelio e Luigi De Laurentiis. Ma sulla base dell’articolo 16-bis delle Noif, dall'inizio della stagione 2028-2029 nel calcio italiano saranno vietate le multiproprietà per evitare conflitti d'interesse e violazioni delle regole nella concorrenza. Negli scorsi mesi la Lega Serie A, per rilanciare tutto il movimento calcistico, ha presentato al Governo un documento che chiede la reintroduzione delle multiproprietà anche dopo il 2028. 

Dal 2028 si potranno avere più società iscritte a campionati di diversa nazione?

Sì. L'articolo 16-bis del Noif citato poc'anzi riguarda solo i club professionistici affiliati che partecipano a campionati Figc. Già oggi ci sono diversi presidenti che possiedono più società che partecipano a diversi campionato, come la famiglia Pozzo, proprietaria dell'Udinese e del Watford. Occhio però alle regole Uefa. 

Cosa prevedono le "nuove" regole Uefa

Con il recente cambio di format delle coppe europee, la Uefa ha indirettamente facilitato le multiproprietà, ossia la possibilità per uno stesso soggetto di possedere o avere influenza su più club. Tradizionalmente, la Uefa ha sempre mantenuto una posizione ferma: un soggetto non può avere controllo su più squadre partecipanti alle competizioni europee. Secondo le norme attuali, la licenza Uefa viene concessa solo a un club tra quelli sotto la stessa proprietà. La priorità va al club che si qualifica alla competizione più importante. In caso di "parità" nella competizione di qualificazione, si utilizza il ranking Uefa e successivamente il ranking del paese di appartenenza dei club per determinare quale squadra otterrà la licenza. Tuttavia, una nuova eccezione prevede che il secondo club possa essere "retrocesso" in un'altra competizione se non è possibile un incrocio con l'altro club della stessa proprietà, anche nei turni preliminari.

La deroga più significativa riguarda la qualificazione diretta ai gironi delle diverse competizioni. Se un club si qualifica ai gironi di Champions League e l'altro ai gironi di Europa League o Conference League, non vi è alcuna limitazione. Questo significa che, finché i club di proprietà dello stesso soggetto non partecipano alla stessa competizione, possono competere senza restrizioni.

Per paesi come Italia e Inghilterra, questo scenario è molto rilevante. In questi campionati, le squadre spesso si qualificano direttamente ai gironi di Champions League e Europa League, o ai playoff di Conference League. Pertanto, l'incrocio tra due club collegati è praticamente evitato, a meno che non partecipino alla stessa competizione.

Il commento di Ceferin sulle multiproprietà 

Pochi mesi fa, in un'intervista rilasciata al canale youtube The Overlap di Gary Neville, il presidente della Uefa Aleksander Ceferin aveva rilasciato delle dichiarazioni in merito al tema delle multiproprietà: "Dobbiamo parlare di questi regolamenti e vedere cosa fare al riguardo. C’è sempre più interesse per questa multiproprietà. Non dovremmo limitarci a dire di no agli investimenti, ma dobbiamo vedere che tipo di regole abbiamo stabilito in quel caso, perché le regole devono essere rigide".

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