Marelli: "Il fallo di Cristante contro l'Ucraina era da rigore"
Il noto commentatore arbitrale di Dazn: "Il contatto su Mudryk c'è stato ma non posso negare che ci sia qualche difficoltà a valutare negli ultimi minuti"
Per me è rigore. Il Var non è intervenuto perché è stato tratto in inganno dalla esasperazione del contatto di Mudryk che c’è stato, ma il giocatore si è lanciato come se fosse stato travolto da un tir», è la spiegazione di Luca Marelli, ex arbitro e commentatore di Dazn, intervenuto a Radio Romanista, dell’episodio incriminato al 93’ di Ucraina-Italia di lunedì sera tra Cristante e l’attaccante avversario per il quale Gil Manzano non ha fischiato il rigore, “graziando” l’Italia che ha così evitato i playoff per approdare a Euro 2024. «Però l’arbitro l’ha visto perché si trovava in una posizione e prospettiva perfetta perché ha visto sia il movimento di Cristante che di Mudryk. Perché il Var non è intervenuto? Dobbiamo andare semplicemente a intuizione, non avendo l’audio del colloquio tra Var e arbitro. Io penso che il Var abbia chiesto all’arbitro che cosa avesse visto e lui abbia risposto che ha visto un contatto ma non sufficiente per un calcio di rigore. A quel punto il Var non poteva fare più niente perché l’intervento era stato visto dall’arbitro in campo». Dopo l’episodio si è diffusa anche la sensazione del “rigorino”, ma per Marelli è un caso diverso: «Per me è calcio di rigore, ma per qualcun altro potrebbe anche non esserlo perché l’entità del contatto non è stata eccessiva. Io sono contrarissimo ai “rigorini”, ma questo è un rigore piuttosto concreto, perché il contatto c’è stato. Cristante ha cercato di evitare il contatto in tutte le maniere perché si è accorto che era in ritardo sull’anticipo ma non è riuscito a fermarsi con il ginocchio che ha toccato la gamba sinistra e anche in maniera evidente. Tra ieri sera e oggi ho sentito anche dire che da alcune immagini sembra rigore e da altre no, ricordiamoci sempre che il Var ha a disposizione tutte le telecamere proprio perché l’indicazione è quella di scegliere l’immagine migliore dove si trae la certezza più fondata. In questo caso si vede nel primo replay mandato in onda dove i due giocatori erano paralleli dove si è visto il movimento di entrambi. Perché non ha ammonito Mudryk per simulazione? Perché non è sempre simulazione. Qui si presuppone che ci sia un contatto, mentre la simulazione di solito presuppone che non ci sia o che sia molto accentuato. Nella testa dell’arbitro è rimasto qualche dubbio, come capita molto spesso. Perciò se l’arbitro non è assolutamente convinto che si sia trattato di una simulazione non si procede all’ammonizione che ormai è una situazione abbastanza rara». In Italia di recente ha preso il via la trasmissione “Open Var”, che riproduce alcuni audio della settimana precedente: «Credo che noi abbiamo introdotto una grande novità e che prima o poi ci dovranno seguire tutti perché la trasparenza è fondamentale, soprattutto in un’era mediatica e tecnologica come nostra. Quindi sarebbe il caso di diffondere l’audio del colloquio». Perplessità le hanno suscitate anche altri due aspetti legati all’episodio. Il minuto caldissimo dell’accaduto e le parole di Ceferin precedenti alla partita sull’eventuale assenza dell’Italia agli Europei, descritta come un «disastro»: «Non posso negare che ci sia un po’ di difficoltà in più a valutare negli ultimi minuti - ha concluso Marelli -. Ma Manzano è un arbitro bravo, valuta al 20’ come al 93’. Condizionamento per le parole del presidente UEFA? Bisognerebbe conoscere Manzano. Certo, Ceferin poteva evitarsela questa dichiarazione. Un presidente di una federazione deve tutelare nel miglior modo possibile tutte le federazioni».
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