Euro 2020, Draghi e Raggi aprono alla finale a Roma. La Uefa: "La sede non cambia"
La variante Delta del covid preoccupa i vertici governativi inglesi. Gravina: "Non ci sono le condizioni per poter pensare a una Final Four all’Olimpico o a Budapest"
«Mi adopererò affinché la finale degli Europei non si giochi in un Paese dove i contagi crescono rapidamente». A parlare il Presidente del Consiglio Mario Draghi durante la conferenza stampa congiunta con la Cancelliera tedesca Angela Merkel, alla domanda sulla possibilità di spostare l'ultimo atto di Euro2020 da Wembley a Roma. Un'ipotesi, questa, che nelle ultime ore ha preso sempre più piede in virtù della variante Delta del Covid-19, che ha fatto impennare nuovamente la curva epidemiologica nel Regno Unito. La preoccupazione dei vertici governativi europei è concreta, ma la Uefa, dal canto suo, fa sapere che non ci sarà alcuno spostamento della sede: «La Uefa - si legge in un comunicato del massimo organo calcistico continentale -, la Federazione inglese e le autorità inglesi stanno lavorando a stretto contatto con successo per organizzare le semifinali e la finale degli Europei a Wembley e non ci sono piani per cambiare la sede di queste partite». Dichiarazioni chiare, ma che per il momento sembrano più di circostanza, vista la situazione in divenire.
L'ipotesi di una finale allo Stadio Olimpico piace alla sindaca della Capitale Virginia Raggi, che in un tweet dice: «Siamo pronti. Dopo il successo dell'apertura dell'Europeo, Roma e l'Italia hanno dimostrato di saper organizzare grandi eventi internazionali». Ma anche qui, è proprio dal mondo del calcio che arriva la smentita all'ipotesi. In questo caso è il numero uno della Federcalcio, Gabriele Gravina, a respingere l'eventualità: «Non ci sono le condizioni - ha detto durante la conferenza stampa tenuta a "Casa Azzurri" per tracciare un bilancio delle prime tre gare disputate dalla Nazionale a Roma - per poter pensare, sotto il profilo organizzativo, a una Final Four all'Olimpico o a Budapest. Il fatto che a Budapest ci sia un "liberi tutti" con 60mila spettatori e senza mascherine è un tema che sta attirando molta attenzione, ma anche molta preoccupazione. Ci sono una serie di verifiche in atto per capire che tipo di effetti possa generare nell'arco dei quindici giorni. La Uefa non strizza l'occhio a Budapest, ma ad altre realtà. Io sottolineo il grande senso di responsabilità che il nostro Paese ha posto per la tutela della salute dei tifosi». Il presidente della Uefa Ceferin, dal canto suo, valuta attentamente la situazione giorno per giorno, consapevole del fatto che in Inghilterra la situazione è preoccupante. E l'apertura di Euro2020 a Roma alla Uefa è piaciuta, e molto...
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