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Gravina: "Tifosi allo stadio? Spero il prima possibile. Dipende dal vaccino"

Il presidente della Figc: "Siamo pronti a qualunque tipo di provvedimento. Abbiamo perso tantissimo: solo in Lega di Serie A si parla di 4-500 milioni di perdita secca"

PUBBLICATO DA La Redazione
27 Dicembre 2020 - 16:05

"Spero che i tifosi tornino negli stadi avvenga il prima possibile". Il presidente della Figc Gabriele Gravina ha parlato ai microfoni della Domenica Sportiva. Il numero uno della Federcalcio non ha dato una data per  il momento in cui sarà nuovamente possibile assistere a una partita dal vivo. Ecco le sue parole, in cui ha  commentato anche i diversi endorsement ricevuti per la sua nuova candidatura al ruolo che già ricopre.

"La mia candidatura è stata oggetto di tre designazioni chiare da parte di tutte le tre componenti professionistiche del calcio, mi riferisco a Serie A, B e Lega Pro. E c'è stato, da parte mia apprezzatissimo, un endorsement dei calciatori e degli allenatori. Credo che la spinta sia chiara, nel senso della continuità, devo accettare questo invito con grande piacere portando avanti il nostro percorso e il nostro progetto. A questo punto la parola agli elettori il 22 febbraio. La mia idea è di convocare entro maggio un'Assemblea straordinaria: non avviene da tanti anni. Ci sono diversi punti importanti in programma, innanzitutto il progetto di riforma, rimasto bloccato al febbraio di quest'anno quando è scoppiata la pandemia. Ma soprattutto dobbiamo riscoprire il senso della sostenibilità di sistema, recuperare il senso di relazione al nostro interno, e lo faremo con un appuntamento importante, non avviene da tanti anni: entro maggio la mia idea è convocare un'assemblea straordinaria per inserire all'interno dello statuto quei principi fondamentali che danno il segno di un rinnovamento del calcio italiano".

Sul ritorno dei tifosi negli stadi.
"Dipende molto dallo sviluppo ed evoluzione di questa pandemia e soprattutto da rapidità ed efficacia del vaccino. L'auspicio è che avvenga nel più breve tempo possibile, e con pari dignità di trattamento di tutte le altre categorie sociali. Questa è la nostra intenzione e il nostro auspicio. Il calcio ha dimostrato sempre grande attenzione e disponibilità per la tutela della salute, siamo pronti a qualunque tipo di confronto e qualunque tipo di provvedimento che possa garantire la nostra disponibilità affinché il calcio diventi un prodotto fruibile dagli spettatori. Abbiamo perso tantissimo: ma il mio pensiero corre alle Leghe e ai campionati, dove una delle voci più importanti ha subito tracollo incredibile. Solo in Lega di Serie A si parla di 4-500 milioni di perdita secca".

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