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Polonia-Italia, Pellegrini scalpita per una maglia da titolare

A sei giorni dall'intervento numero sette può giocare nel tridente, è in ballottaggio con Kean. Mancini e Cristante dovrebbero partire dalla panchina

PUBBLICATO DA Lorenzo Latini
11 Ottobre 2020 - 08:17

A sei giorni dall'intervento ai turbinati del setto nasale, Lorenzo Pellegrini già scalpita per tornare in campo: in attesa di farlo con la Roma, il centrocampista di Cinecittà si candida per una maglia da titolare stasera nella sfida tra Polonia e Italia in programma alle 20.45 a Danzica. Mancini sta seriamente prendendo in considerazione l'ipotesi di schierarlo nel ruolo che di fatto ha ritagliato per Zaniolo: largo a destra nel tridente d'attacco; una posizione inedita per il numero sette, che però sa come far male alle difese avversarie. Di certo la concorrenza non manca: al Ct le ali non mancano, da El Shaarawy a Chiesa, passando per Berardi, Orsolini e Kean. Proprio quest'ultimo insidia Lorenzo: Mancini lo ha promosso («Sta abbastanza bene: gli abbiamo fatto fare 20' contro la Moldova e fisicamente c'è»), ma sa che Pellegrini gli garantirebbe una maggiore copertura in fase difensiva. Per quanto riguarda gli altri tre romanisti, l'unico ad avere chance di giocare dall'inizio è Spinazzola, in ballottaggio con Emerson Palmieri; sia Mancini sia Cristante sembrano destinati alla panchina. Nonostante Chiellini sia in dubbio per una botta rimediata in allenamento, i principali candidati a sostituire lo juventino (nel caso non dovesse farcela) sono Ogbonna e Acerbi; a centrocampo spazio a Barella, Jorginho e Verratti, mentre in avanti Caputo spera nella conferma, ma Immobile è in vantaggio.

Le parole del Ct

«Ho ancora un paio di dubbi, devo valutare le condizioni fisiche di alcuni giocatori, ma non ci sono troppi interrogativi», dichiara Mancini nella conferenza stampa della vigilia. «Speravo che la squadra migliorasse partita dopo partita - prosegue il Ct - e così è stato: bisogna fare i complimenti ai ragazzi, che hanno appreso in fretta». Una considerazione sul reparto offensivo: «Belotti, Kean, Immobile... tutti vogliono giocare, a nessuno piace stare in panchina: ma purtroppo, per il tipo di gioco che stiamo sviluppando, qualcuno lì davanti deve soffrire». Chiusura dedicata alle parole di Gravina, che ha frenato sulla riapertura degli stadi auspicata da Mancini stesso qualche giorno fa: «Ho espresso soltanto una mia idea: finché siamo in democrazia possiamo avere idee diverse, l'importante è che ci sia sempre il rispetto».

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