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AIC, Tommasi: "Mi auguro che si giochi in tarda serata"

Il presidente del Assocalciatori: "Bisogna mettere nelle migliori condizioni possibili chi dovrà generare lo spettacolo. Diretta Gol in chiaro? Legittimo"

PUBBLICATO DA La Redazione
31 Maggio 2020 - 14:44

Damiano Tommasi, presidente dell'AIC, è intervenuto ai microfoni di Radio1 per parlare della questione degli orari delle partite di Serie A: "Il tema riguarda la tutela della salute e quello degli orari mi auguro non diventi un problema. Mi auguro si faccia una scelta logica, visto che bisognerà giocare tante partite in poco tempo. Mi auguro si vada verso la tarda serata. Se ci dovessero essere ostacoli - prosegue Tommasi -, cercheremo di riflettere modalità per evitarli. Bisogna mettere nelle migliori condizioni possibili chi dovrà generare lo spettacolo".

Sulla Coppa Italia, il numero uno dell'Assocalciatori ha dichiarato: "La perplessità sono i pochi giorni tra semifinale e finale, anche nella tutela di chi va in campo. Due partite di coppa obbligano le squadre a scendere in campo con le migliori formazioni possibili e spero si trovi una soluzioni per dare più tempo di recupero".

Per quanto riguarda i tifosi allo stadio, Tommasi ha detto: "Spero che a suo tempo si possa tornare anche sugli spalti, manca ancora circa un mese all'inizio delle partite e speriamo che le curve epidemiologiche possano dare delle garanzie".

"Diretta Gol in chiaro? Penso si possa trovare una sintesi se broadcasters, Lega e Governo si siederanno insieme. Penso sia normale cercare soluzioni eccezionali in casi eccezionali. C'e' un contratto firmato tra le televisioni e la Lega Serie A - ha aggiunto Tommasi -. L'accordo va tutelato, ma d'altra parte credo sia legittimo da parte del Governo cercare di evitare assembramenti permettendo ai tifosi di poter seguire le partite a casa".

Sui contratti in scadenza ha detto: "In Serie B il problema dei contratti è molto sentito, perché c'è un numero di casi maggiore. Non avere una regola comune sull'eventuale proroga degli accordi al 30 agosto, scenario che purtroppo oggi non vediamo possibile, è un punto interrogativo che preoccupa. Per garantire la stessa competitività della prima parte di stagione bisognerebbe tramutare gli auspici in una norma federale o in un accordo globale, ma oggi non ne vediamo la possibilità. Lasciare tutto in mano alle trattative individuali potrebbe generare la situazione di società che, non avendo più nulla da chiedere alla stagione in termini di classifica, si presentano in campo con formazioni ridotte, lasciando il peso delle partite mancanti a pochi giocatori".

Infine, Tommasi ha chiesto un maggio "controllo sull'applicazione dei protocolli per gli allenamenti. Ci sono società che stanno facendo le cose per bene, mentre altre non danno garanzie e dunque stanno facendo ancora allenare i propri giocatori in piccoli gruppi. L'organo della Procura federale non e' sufficiente, bisogna implementare i controlli medici perché - ha concluso il presidente dell'Aic - per ripartire tutti quanti nella stessa data e con le stesse condizioni c'è la necessità che tutti i club si mettano in ordine col protocollo e permettano dunque ai giocatori di allenarsi nel migliore dei modi".

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