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Il CTS: "Resta la quarantena di due settimane. Non esistono alternative"

Gli scienziati fanno chiarezza: "Nessun trattamento particolare, in eccezione per alcune categorie di persone e attività, come i calciatori professionisti"

PUBBLICATO DA La Redazione
26 Maggio 2020 - 20:58

Non ci sarà nessuna modifica sul periodo di quarantena per i calciatori. Lo conferma il Comitato Tecnico-Scientifico, che fa sapere che non ci saranno deroghe: l'isolamento dovrà essere osservato per i canonici 14 giorni, e non sette come era circolaro.

"È comparsa sulla stampa nazionale, sostenuta da alcuni noti rappresentanti del mondo del calcio - si legge in una nota -, la notizia che il Cts avrebbe concordato con le autorità sportive, prime tra tutte la FIGC e la Lega Calcio, non solo le procedure e i protocolli per la riapertura del campionato, ma anche la riduzione del possibile periodo quarantenale a cui sottoporre calciatori e personale della squadra risultati positivi al test diagnostico per la presenza del virus SARS-CoV-2 o i loro contatti più stretti, ipotizzando una sola settimana di quarantena precauzionale, anziché due settimane universalmente riconosciute".

Proseguono gli scienziati: "Non esistono alternative a quanto rappresentato in ogni sede, per ogni tipologia di attività e per ogni tipo di soggetto, relativamente alla ripresa di tali attività, nel pieno rispetto delle norme vigenti e dell'evidenza scientifica che tali norme hanno contribuito a generare". Escluso, quindi, "un trattamento particolare, in eccezione per alcune categorie di persone e di attività, come i professionisti del giuoco del calcio, così come per altri sport di squadra che implichino contatto fisico prolungato - prosegue il Comitato -. Tutto questo è fuorviante e provocatorio, tendente a creare un clima di scarsa fiducia nell'attendibilità e nel rigore etico e scientifico con cui il Cts ha affrontato e continua ad affrontare i complessi problemi tecnici legati alle riaperture progressive del Paese, nel contesto del processo di rafforzamento dei settori territoriale e ospedaliero del Sistema sanitario nazionale e degli indicatori di monitoraggio stabiliti dal Ministero della Salute di concerto con le Amministrazioni regionali".

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