Il modello Bundesliga per la ripresa: campionato in maschera
Il diktat del Governo tedesco: «Se si riprende calciatori obbligati a indossare la mascherina in campo». Il nodo ultras: «Giocare, un affronto»
Ad ogni obiezione razionale riguardo al fatto che appare del tutto improbabile che davvero in Italia si possa tornare a giocare in tempi brevi, la risposta è più o meno questa: «E allora la Germania?». Come se la Bundesliga fosse già ripartita. In realtà da quelle parti la situazione è diversa: è vero che le squadre hanno già ripreso ad allenarsi, ma ovviamente con i giocatori distanziati tra di loro, è vero anche che la Lega ha fissato una data per una possibile ripartenza del campionato ed è la data più ravvicinata tra tutte quelle ipotizzate dalle varie leghe europee (9 maggio), ma la decisione ufficiale il Governo non l'ha ancora presa (arriverà giovedì 30 aprile) e da ieri l'obiettivo sembra ancora più distante.
Perché il quotidiano Der Spiegel ha avuto in anteprima un documento del Ministero del Lavoro con precise direttive in materia di sicurezza in cui, fra le altre cose, raccomanda ai calciatori, se la Bundesliga riprenderà il 9 maggio, di giocare con la mascherina per proteggersi dai rischi di contagio del coronavirus. Viene persino specificato che la mascherina dovrebbe essere fatta in modo «da non scivolare dal viso in caso di scatti veloci, colpi di testa e contrasti di gioco». E addirittura, se a un giocatore cade la mascherina durante un'azione, l'arbitro dovrebbe immediatamente intervenire e fermare il gioco.
L'indiscrezione ha ovviamente determinato un certo dibattito presso l'opinione pubblica. Alcuni siti hanno riferito dello scetticismo di un portavoce federale: «Se ai giocatori verrà imposta questa cosa, credo che dovrebbero rifiutarsi». Passino le doverose indicazioni dei vari protocolli medici, passino le perplessità di ordine innanzitutto morale sulla necessità del reperimento di 25.000 kit per i controlli sui calciatori (numero stimato per terminare la stagione), ma addirittura il campionato con i giocatori in campo con la mascherina sembra una provocazione se non fosse che discende da un documento ufficiale di un ministero tedesco. Ma per i presidenti italiani, questo è il modello da seguire.
E ovviamente anche in Germania diversi sondaggi fotografano il sentimento contrastante della gente comune rispetto alla volontà dei dirigenti del calcio e il 60% dei tifosi si è detto contrario al reperimento di tutti quei tamponi che potrebbero essere sottratti alle necessità della popolazione. A cavalcare il malumore soprattutto gli ultras e altre associazioni di tifosi (ProFans): in un documento comune hanno scritto che «la ripresa della Bundesliga sarebbe un chiaro affronto verso il resto della società e soprattutto verso coloro che sono impegnati nella lotta al coronavirus»
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