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Serie A, ecco cosa succede in caso di positività Covid-19 di un tesserato

Il protocollo presentato dalla Federazione al Ministero dello Sport prevede misure di isolamento del soggetto che possono estendersi anche a tutta la squadra

PUBBLICATO DA La Redazione
19 Aprile 2020 - 13:43

La Figc prepara la ripartenza del calcio e lo fa attraverso la redazione di un protocollo sanitario presentato al Ministero dello Sport. Tra i punti salienti, oltre all'obbligo per i tesserati di sottoporsi a test preventivi, di rispettare la distanza di 2 metri l'uno dall'altro negli allenamenti e di applicare il distanziamento sociale anche negli spogliatoi, sono previste anche le misure da adottare in caso di sospetta o accertata positività al Coronavirus all'interno della squadra. Queste le linee guida emanate dalla Figc.

Sospetta positività

"Ove in una o più persone presenti nel LUOGO d'allenamento si manifestassero improvvisamente sintomi correlabili o sospetti per una infezione da SARS-CoV-2, il soggetto si dovrà isolare in una stanza ben aerata che dovrà rimanere chiusa, senza che nessuno possa accedervi ad eccezione delle squadre di emergenza e degli addetti al soccorso aziendale che dovranno essere all'uopo dotati dei DPI specifici previsti per queste situazioni e dovranno comunque limitare al massimo il contatto stretto fino all'arrivo del soccorso di pronto intervento pubblico 112".

Positività accertata

"In caso di accertata positività del soggetto, nei confronti dei suoi contatti stretti (verosimilmente tutto il GRUPPO squadra nel caso si tratti di uno dei componenti), si procederà a:

isolamento fiduciario con sorveglianza attiva; 

▪ ripristinare tutte le misure più «rigide» di distanziamento e sospendere temporaneamente gli allenamenti di gruppo fino alla ripetizione dei test molecolari rapidi (2 test a 24 di distanza) e sierologici e verificare la loro negatività. I test sierologici saranno ripetuti entro 5-7 giorni;

▪ la pulizia e la sanificazione dei locali secondo le disposizioni della circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute, nonché alla loro ventilazione, dandone tempestiva comunicazione al datore di lavoro, all'RSPP e al Medico competente".

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