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Nicchi: "Maresca ha fatto bene a non interrompere Sampdoria-Roma"

Il presidente dell'AIA: "Siamo in prima linea contro il razzismo". E sulle polemiche arbitrali: "de Ligt? Non è mai rigore. Basta dire che si fischia in base alle maglie"

PUBBLICATO DA La Redazione
21 Ottobre 2019 - 11:05

Il presidente dell'Associazione Italiana Arbitri, Marcello Nicchi, ha parlato a Radio Anch'io Sport, sulle frequenze di Radio Uno Rai, per commentare gli episodi arbitrali del turno appena trascorso. Sui "buu" razzisti in Sampdoria-Roma, ha affermato: "Maresca ha fatto bene a non interrompere la partita. Ha fatto quello che il suo ruolo prevede, ha seguito il protocollo. Noi arbitri siamo sempre e comunque in prima linea a cacciare i razzisti dai campi. Diciamo sempre anche ai giocatori di venire da noi quando vengono insultati così da poterli consolare. Noi cerchiamo sempre di adoperarci per ascoltare e non rimaniamo impassibili quando sentiamo queste cose. Bisogna solo capire che noi arbitri faremmo qualsiasi cosa a patto che non sia discapito della direzione della gara, perché l'arbitro è impegnatissimo e non può avere anche l'onere di individuare da dove partono i 'buu' razzisti."

In relazione ai nuovi regolamenti introdotti dall'IFAB (International Football Association Board), ha dichiarato "Gli arbitri stanno lavorando bene e stanno applicando dei regolamenti che non piacciono neanche a noi. Il problema risiede nel fatto che gli addetti ai lavori non conoscono le regole. Le proteste sul Var o sul fallo di mano sono fuori luogo perché noi seguiamo il regolamento e se le regole hanno lacune non è colpa nostra. Per quanto mi riguarda, gli arbitri stanno facendo un gran lavoro. In più, noi spieghiamo tutto nei periodici raduni che organizziamo con allenatori, capitani e dirigenti che dovrebbero riportarle una volta ritornati in sede. Forse non lo fanno."

Quindi, ha invitato a comportamenti più opportuni da parte di allenatori e dirigenti: "Non possiamo sentire dichiarazioni né vedere comportamenti a fine partita dove un arbitro viene aggredito verbalmente, scambiando il terzo tempo come un momento per andare a protestare. Questi atteggiamenti diventano dei boomerang disarmanti per le regole del calcio e si fa in modo che nei campi di terza categoria tutto ciò si trasformi in pugni e calci agli arbitri. Gli allenatori dovrebbero conoscere il regolamento e se hanno voglia di protestare lo dovrebbero fare nelle sedi opportune perché altrimenti si mettono sulla cattiva strada moviolisti e giornalisti contribuendo poi a creare un circolo vizioso che si amplifica attraverso la condivisione social."

Ha continuato poi parlando della regola sui falli di mano, concentrandosi sull'episodio di de Ligt di Juventus-Bologna: "Quello di de Ligt non è mai rigore ed è il regolamento che lo dice: quando la palla va a sbattere sul braccio di un giocatore dopo una giocata, anche se si trova in una posizione del corpo scomposta, non è mai rigore. Irrati ha fatto bene, ha visto che c'era la giocata precedente al tocco di mano del difensore della Juventus e giustamente non ha dato rigore. Si deve smettere di dire che si applicano le regole secondo il colore della maglia. Chi lo dice non dovrebbe più andare allo stadio perché sta offendendo noi e il calcio."

"I rigori di Lazio-Atalanta sono sacrosanti - ha aggiunto Nicchi - lo dice il regolamento e non possiamo andare a sindacare sulla forza del pestone, sul danno fatto, ecc. Quando un arbitro considerato il migliore del mondo o comunque uno dei più bravi va a rivedere l'azione e conferma il rigore, di cosa vogliamo parlare? Bisogna accettare le cose che accadono in campo."

Infine, parla della "Var Room" a Coverciano: "Sarà una svolta per il calcio italiano. Riusciremo finalmente a far parlare gli artefici. In ogni caso in cui ci sia necessità di spiegare un episodio, lo potremo fare in diretta. Noi siamo pronti. Il problema per ora è la burocrazia del nostro paese, che sappiamo come riesca a rallentare tutto. Fossimo stati altrove ne avremmo avuti già cinque." Sul Var in Serie B: "Aspettiamo che la Lega sia pronta. Mancano le strutture, le telecamere. Quando ci sarà tutto, noi saremo pronti."

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