La Roma omaggia la donna iraniana morta per aver provato a entrare in uno stadio
Sahar Khodayari si era data fuoco davanti al tribunale di Teheran dopo essere stata condannata a 6 mesi di reclusione per oltraggio al pudore
Anche la Roma si unisce al cordoglio per Sahar Khodayari, la donna iraniana morta oggi in seguito alle gravi ustioni riportate dopo che si era data fuoco davanti al tribunale di Teheran per protestare contro la sua condanna a sei mesi per oltraggio al pudore. La sua colpa? Aver provato a entrare in uno stadio di calcio lo scorso 12 marzo.
In Iran è infatti vietato alle donne partecipare alle manifestazioni sportive dal 1981, e Sahar, tifosa dell' Esteghlal - la squadra allenata da Stramaccioni- aveva provato a entrare di nascosto nell'impianto travestendosi da uomo. A tradirla è stata una foto inviata alla sorella: una volta scoperta, le autorità l'hanno fermata e arrestata.
Questo il messaggio di solidarietà da parte della Roma: "La Roma è giallorossa ma oggi il nostro cuore sanguina blu per Sahar Khodayari. Il calcio dovrebbe unirci, non dividerci - ecco perché siamo stati al fianco di As Roma Persia lo scorso anno. E' ora che tutti in Iran siano liberi di godersi le partite di calcio insieme". Il riferimento al colore blu è in ragione del soprannome della donna, "Blue Girl", in ragione dei colori sociali della squadra dell'Esteghlal.
#ASRoma is yellow & red but today our heart bleeds blue for Sahar Khodayari. The beautiful game is meant to unite us, not divide us – that's why we set up @ASRoma_Persian last year. Now it's time for everyone in Iran to be allowed to enjoy football matches together. RIP #BlueGirl pic.twitter.com/twB6KDvkJS
— AS Roma English (@ASRomaEN) September 10, 2019
© RIPRODUZIONE RISERVATA