Lo sfogo di Mourinho: "Tutti conoscono i miei difetti, ma non sono razzista"
Il tecnico portoghese del Fenerbahce ha parlato ai microfoni di SkySports UK: "Anche le persone a cui non piaccio mi hanno sostenuto. Ringrazio i miei ex calciatori"

(GETTY IMAGES)
Dopo la squalifica rimediata a seguito delle sue dichiarazioni che hanno fatto scoppiare in Turchia un vero e proprio caso mediatico ("Saltavano come scimmie in panchina", in riferimento alla panchina del Galatasaray), José Mourinho è tornare a parlare ai microfoni di Sky Sports UK.
"Non posso fare quelle mosse in panchina. Non posso scendere al livello di Okan Buruk! Il modo in cui mi hanno attaccato non è stato intelligente", ha detto Mourinho. "Non conoscono il mio background, i miei legami con l'Africa, la gente africana, i giocatori africani, le associazioni benefiche africane. Quindi, invece di essere contro di me, penso che si sia ritorto contro di loro.
Razzista io? Ho pensato: come hanno potuto abbassarsi così tanto? Anche le persone a cui non piaccio mi hanno sostenuto. Vorrei ringraziare le persone che non hanno avuto problemi a parlare, in particolare i miei ex giocatori. Sono stati una voce molto importante. Tutti sanno chi sono come persona. Tutti conoscono i miei difetti, ma questo non è uno dei miei difetti. Il giorno in cui è stata data la sospensione di quattro partite, sono state pubblicate immagini del presidente del consiglio disciplinare che festeggiava con i suoi amici indossando una maglia del Galatasaray. Questo è l'unico modo per comprendere la portata dell'incidente".
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