Parla Kumbulla: "Mourinho dice le cose in faccia, con lui si migliora"
Il difensore in prestito all'Espanyol: "Avevo bisogno di sentirmi di nuovo un calciatore. Qui sto bene, Manolo Gonzalez è un ottimo allenatore"
Marash Kumbulla è tornato a parlare nel corso di due interviste concesse a Marca ed ESPN Brasile. Ecco alcune delle dichiarazioni del difensore albanese (in prestito all'Espanyol), che si è soffermato sul suo infortunio e sul rapporto instaurato alla Roma con José Mourinho.
Sull'infortunio?
"Ti cambia davvero. Maturi e devi lavorare molto anche al di fuori della routine quotidiana. È stata un'esperienza che mi ha spinto a migliorare. All'inizio è stato difficile, perché a tutti noi giocatori piace stare in campo, e nel primo mese non potevo fare assolutamente nulla. Mentalmente è stato molto complicato. Credo che sia una cosa normale. Tutti devono lavorare sull'aspetto psicologico, e noi ancora di più per sopportare tutta la pressione esterna che abbiamo".
Su Mourinho?
"Ti migliora molto a livello di atteggiamento. È un allenatore che ti parla in modo diretto, in faccia, senza paura di dirti quello che pensa. Se lo ascolti, maturi molto e migliori".
Sul futuro e sull'Espanyol?
"Avevo bisogno di una stagione in cui avere continuità e sentirmi di nuovo un calciatore. Era quello che desideravo. Senza dubbio la chiave del mio adattamento è stato il mister, Manolo, insieme ai compagni, che mi hanno aiutato molto all'inizio con la lingua e ad adattarmi rapidamente. In ogni caso, è stato tutto molto naturale. Al futuro non ci penso. In questo momento devo solo sfruttare l'opportunità di giocare ogni settimana, allenarmi duramente... È vero che mi trovo molto bene all'Espanyol, mi sento a mio agio. Manolo González è un ottimo allenatore e una grande persona. Quando deve dirti qualcosa, sia nel bene che nel male, lo fa senza problemi, e questo mi piace. È sempre sincero. Ci motiva molto, è un tecnico esigente che si aspetta il massimo da tutti i giocatori. È un campionato molto difficile e ci sono molte squadre che lottano per non retrocedere. Dovremo combattere fino all'ultima partita".
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