Il New York Times fa i conti in tasca ai Friedkin: ecco perché hanno scelto l'Everton
Nuovo stadio, tifoseria e un centro sportivo all'avanguardia i tre pilastri dell'operazione condotta dal gruppo imprenditoriale texano, che fattura circa 13 miliardi di dollari all'anno
Il Gruppo Friedkin ha perfezionato l'acquisto dell'Everton, rilevando da Farhad Moshiri il 94,1% delle quote del club di Liverpool e affidando l'incarico di CEO a Marc Watts. Lo stesso Watts ha annunciato ai tifosi inglesi una lista di sei obiettivi strategici che la nuova presidenza si prefigge di raggiungere.
Dopo l'annuncio, la stampa britannica così come quella statunitense hanno acceso i riflettori sulla nuova proprietà, che conta - oltre alla Roma - anche il Cannes all'interno di quella che inizia a profilarsi come una piccola galassia di club di proprietà degli imprenditori texani.
In particolare il prestigioso New York Times ha approfondito l'operazione in un lungo articolo a firma di Tom Burrows uscito sulle colonne dell'inserto sportivo digitale The Athletic.
Perché l'Everton?
Secondo il giornale americano, il motivo principale che ha spinto i Friedkin a concludere l'operazione è il nuovo stadio dei Toffees: l'impianto situato a Bramley-Moore Dock nuovo di zecca che aprirà la prossima stagione. Ma, sempre secondo il NYT, non è soltanto lo stadio ad aver attirato l'attenzione della nuova proprietà. A questo infatti si aggiunge una grande storia in Premier League (l'ultima retrocessione risale agli anni '50) e un'imponente tifoseria al seguito. Da non sottovalutare inoltre, il centro sportivo del club, struttura all'avanguardia nella quale si allena la prima squadra e ha sede l'academy del club.
Il patrimonio dei Friedkin
Il Friedkin Group, che ha sede a Houston, in Texas, ha un fatturato annuo di circa 13 miliardi di dollari e 11.000 dipendenti. Secondo Forbes, citato dal New York Times, il patrimonio personale di Dan Friedkin è stimato in 8,2 miliardi di dollari.
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