Sciopero degli arbitri, nel Lazio non si gioca dall'Eccellenza in giù
Dopo l'ultimo, ennesimo, episodio di violenza, è arrivata la drastica decisione: nel prossimo weekend non ci saranno direttori di gara nella nostra regione. Il calcio si ferma
Nell'agonismo di una partita di calcio la figura dell'arbitro rischia, spesso e volentieri, di ritrovarsi al centro di continue polemiche. Succede in Serie A, nella massima espressione dunque del nostro calcio; succede anche nei campionati dilettantistici, con episodi ancor più gravi.
L'ultimo in tal senso è quello verificatosi durante Corchiano-Celere, partita del girone A di Terza Categoria, dove Edoardo Cavalieri di Civitavecchia, fisioterapista nella vita di tutti i giorni, arbitro nel fine settimana, è stato aggredito rimediando l'infrazione del capitello radiale al gomito sinistro: prognosi di 30 giorni, non pochi per un fisioterapista.
Un deplorevole episodio di violenza, l'ennesimo, cui si è deciso di dire basta: 14 presidenti su 14 delle sezioni arbitrali (tra cui l'ex arbitro Daniele Doveri) hanno concordato per astenersi dal designare arbitri e assistenti per le gare di qualunque cateogria (dall'Eccellenza in giù) del weekend.
Una decisione cui il presidente del Cra Lazio della LND aveva tentato di opporsi parzialmente, con la proposta di sostituire lo sciopero con un'inizio ritardato di 15'. Poco da fare, gli stessi arbitri hanno detto no a questa ipotesi: questo fine settimana ci sarà lo sciopero. E il Lazio rimane senza calcio.
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