VIDEO - Turchia, Mourinho contro gli arbitri: "Difficile vincere contro il sistema"
Due rigori contro il Fenerbahce. Lo Special One come con Aureliano: "Il Var dormiva o beveva il tè. È molto peggio di quanto mi avevano detto"
Vincere al dodicesimo di recupero è già una notizia, ma se c’è Mourinho di mezzo potrebbe non essere la sola. Infatti in Turchia e non solo, a far parlare non è tanto la partita tra il Trabzonspor e il suo Fenerbahce, uscito vittorioso in trasferta per 3-2 dopo una gara rocambolesca in Super Lig. Qual è l’argomento che ha preso la copertina nelle ultime ore? L’arbitraggio.
Sì, perché prima del finale da thriller con il gol di Amrabat, i padroni di casa, con il Fenerbahce in vantaggio per 1-0, si erano visti concedere due calci di rigore, realizzati da Banza per il ribaltone. Al 75’ è arrivato il pari di Dzeko e oltre il 90’ il gol dell’ex fiorentino, altra conoscenza del calcio italiano.
Un duro attacco al Var, accusato di aver “comandato” gli arbitri di campo: «Oggi il migliore in campo è stato Atilla Karaoglan (addetto al VAR). Non lo abbiamo visto, ma è stato lui l'arbitro della partita. L'arbitro era solo un ragazzino che era lì in campo, ma l'arbitro era Atilla Karaoglan. È passato dall'uomo invisibile all'uomo più importante della partita. Parlo a nome di tutti i tifosi del Fenerbahce: non lo vogliamo più. Non lo vogliamo perché ha un cattivo odore. Non lo vogliamo. Non lo vogliamo in campo, ma al VAR ancor meno».
Mou ha poi continuato denunciando, neanche troppo velatamente, un sistema “sospetto” che a detta dell’allenatore portoghese è molto peggio di quanto non gli avessero raccontato prima di andare a lavorare in Turchia: “So quello che mi è stato detto, anche prima di venire – ha detto Mourinho -. Non ci credevo. È anche peggio di quanto mi fosse stato detto. Ma preferisco stare da questa parte. È più difficile, perché giochiamo contro buoni avversari come lo è il Trabzonspor: hanno tanti buoni giocatori e un allenatore storico. Ma giochiamo contro un sistema. E giocare contro un sistema è la cosa più difficile. Stasera abbiamo giocato contro una buona squadra, contro un'atmosfera forte, contro il VAR e contro un sistema. Quindi molto difficile. Ecco perché abbiamo festeggiato così tanto questa vittoria. È incredibile aver vinto questa partita contro così tante persone potenti. Non ci arrenderemo. Sappiamo quello che abbiamo».
Poi Mou ha voluto anche concedersi una battuta: «Do la colpa a quelli del Fenerbahce che mi hanno portato qui! Mi hanno detto solo metà della verità... Non mi hanno detto tutta la verità, perché se mi avessero detto tutta la verità non sarei venuto! Ma con mezza verità, con i miei ragazzi combattiamo l’avversario, combattiamo il sistema». Prima di concludere ironicamente - usando gli stessi paradossi utilizzati in passato contro varisti italiani, in particolare Aureliano - ma molto seriamente: «Le mie dichiarazioni avranno conseguenze? Dipende… da quanto agirà in maniera decisa il sistema. Le mie parole potrebbero scomparire, ma forse la famiglia Fenerbahce ne sarà più cosciente. Perché lui (Karaoglan) non ha fatto nulla per nasconderlo. Non ha visto il rosso a nostro favore? Che stava facendo, beveva il caffè? Però era ha comunicato all’arbitro dei due rigori contro di noi e poi si è bevuto il suo tè turco. Quindi ci sono solo due possibili spiegazioni: o dormiva o stava bevendo il suo tè e non l’ha visto. La prendo a ridere perché altrimenti… Io alla fine ci lavoro in Turchia, me ne preoccupo perché è il mio lavoro, ma penso che voi turchi dovreste parlarne e denunciare e dire cosa sta succedendo anno dopo anno, non io. Perché io alla fine sarò quello che verrà criticato e punito e a cui il sistema cercherà di chiudere la bocca. Noi siamo puliti!»
Jose Mourinho’s 8 minute rant about the VAR official in the Fenerbahçe game is absolutely brilliant.
— george (@StokeyyG2) November 3, 2024
The Special One. pic.twitter.com/hwN3IHuE6r
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