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In piedi allo stadio, il Tottenham fa pressing: 7.500 "rail seats" nel nuovo impianto

In Inghilterra è ancora vietato, ma secondo Jon Darch, esperto del settore, "il governo sarà scavalcato dagli eventi". I tifosi hanno assistito in piedi alla prima nel nuovo stadio

PUBBLICATO DA Valerio Curcio
06 Aprile 2019 - 13:57

Migliaia di tifosi del Tottenham, mercoledì scorso, hanno assistito alla prima partita nel loro nuovo stadio stando in piedi. Questa pratica in Inghilterra è vietata da quando negli Anni 90, in seguito alla tragedia di Hillsborough, la stampa e la politica puntarono il dito contro gli hooligans e in generale dei tifosi che popolavano le gradinate. Da alcuni anni però, complice la sentenza che ha fatto luce sulle grandi responsabilità della polizia nella morte dei 96 tifosi del Liverpool, il dibattito pubblico su questo tema si è riacceso.

Ne sa qualcosa Jon Darch, che da otto anni in collaborazione con la Football Supporters Federation gira il paese con il suo "Safe Standing Roadshow", cercando di dimostrare ai club, alla stampa, ai politici e ai tifosi come si può immaginare di legalizzare nuovamente lo stare in piedi allo stadio mantenendo gli stessi standard di sicurezza, grazie a sedili fatti apposta per questo. Si chiamano "rail seats" e, fondamentalmente, sono dei sedili pieghevoli che fungono anche da barriera per evitare cadute. All'occorrenza, ad esempio per rispettare le norme nelle partite Uefa, possono tornare a essere semplici seggiolini.

I 6.000 sedili con le barriere all'interno della South Stand

«Al momento in Inghilterra è importante fare una distinzione», spiega Jon, «Una cosa è l'uso di sedili del genere, che è permesso, un'altra è la possibilità di stare in piedi, che è vietata. Dal novembre 2018, l'uso di "rail seats" è consentito in tutti i campi in Inghilterra. Tuttavia, negli oltre 60 stadi coperti dalla proibizione del governo non è consentito stare in piedi». Le regole dicono che ogni club di prima o seconda divisione deve avere uno stadio di soli seggiolini entro la quarta stagione, senza poter ripristinare le terraces se retrocesso. Il nuovo impianto del Tottenham è, per Jon, «è un buon esempio di questa distinzione: gli è permesso installare i sedili (6.000 nella South Stand e 1.500 nel settore ospiti), ma almeno formalmente i fan non hanno il permesso di stare in piedi. Tuttavia, visto che i tifosi continuano a farlo, è innegabile che questi sedili del nuovo stadio siano molto più sicuri di quelli su cui stavano in piedi a White Hart Lane. Quindi credo che le autorità di sicurezza assumeranno un atteggiamento pragmatico e tollerante nei loro confronti».

Con lo stesso pragmatismo, club come il Tottenham sperano, installando sedili per poter stare in piedi in maniera sicura, di poter fare pressione sul prossimo governo affinché elimini il divieto: «Il fatto che autorità che regolano la sicurezza negli stadi abbiano dato il loro assenso alla costruzione della Safe-Standing Area del Tottenham è un buon segnale. Per quanto riguarda la libertà di un tifoso di stare in piedi in queste aree, però, c'è una zona grigia: per come la penso io, il Comune e il club avrebbero il diritto di dire cosa si può fare. Secondo altri, serve una decisione del governo. Sicuramente la probabile caduta del governo di Theresa May sarà un passo avanti in questo senso».

«In ogni caso, se anche il prossimo governo non dovesse agire», continua Jon, «prevedo che alla fine sarà scavalcato dagli eventi. Poiché alcune tifoserie continuano a stare in piedi, i club saranno portati a installare comunque dei "rail seats". Pertanto, pur senza un permesso formale, i tifosi staranno in piedi su delle Safe-Standing Area». I sedili installati dal Tottenham rappresentano una nuova frontiera: al contrario di quelli installati dal Celtic in Scozia o dallo Shrewsbury Town in Galles, sono dotati di un'imbottitura e occupano più spazio. «Sono molto più comodi», spiega Jon, «ma non possono essere messi in tutti gli stadi, perché serve molto spazio».

In Inghilterra si stanno finalmente superando i pregiudizi riguardo chi allo stadio preferisce stare in piedi e tifare in maniera attiva la propria squadra: «Il 99% ormai ha capito che non significa ritornare alle enormi terrazze oscillanti, mal tenute e mal gestiti degli Anni 70 e 80». Lo stanno capendo anche le tv, che finanziano buona parte del sistema-calcio: «Se fossi in loro, metterei delle clausole che penalizzano i club e le leghe se l'atmosfera in uno stadio è piatta. Il miglior prodotto possibile per la tv sarebbe il calcio della Premier con gli spalti della Bundesliga!».

Jon Darch durante la tappa a Tottenham del suo Safe-Standing Roadshow

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