Il padre di Kean: "La Juve mi deve due trattori e non mi dà i biglietti per lo stadio"
"Io sono leghista e mi piace la politica di Salvini. Quando Moise ha iniziato a giocare lo faceva con la maglia del Torino e lo appassionava Martins"
Più di qualche volta noi del Romanista abbiamo intervistato il padre di Zaniolo, ex calciatore, per parlare di Nicolò e dei suoi progressi. Lo stesso hanno pensato di fare a Radio Rai per quanto riguarda Moise Kean, il talento della Juventus esploso anche con la Nazionale di Roberto Mancini. Biorou Jean Kean ha parlato durante la trasmissione "Un giorno da pecora", rilasciando dichiarazioni pesanti nei confronti della Juventus, società di proprietà del giovane calciatore.
«Moise quando ha iniziato a giocare sul serio, inizialmente lo faceva con la maglia del Torino. Ma io l'ho mandato alla Juventus perché sono un tifoso bianconero. E lo vorrei per sempre alla Juve nonostante io abbia un problema col club. Quale? Non mi danno più i biglietti per andare allo stadio. Io e la mamma di Moise siamo separati e lei, in passato, voleva portare il ragazzo in Inghilterra quando stava dimostrando di poter diventare un calciatore di livello. Io affermai che mi sarei opposto rassicurando la Juve che avrei cercato di farlo restare qui, in cambio avevo chiesto due trattori. La Juventus mi assicurò che non ci sarebbero stati problemi. E invece quei due trattori li sto ancora aspettando perché non me li hanno mai dati. Ma c'è di più: non mi danno i biglietti per andare all'Allianz e, soprattutto, non mi ricevono neanche più».
Nonostante ciò, il padre di Kean non vuole immaginare il figlio lontano da Torino. «Lo voglio per sempre alla Juve, che è nel mio sangue. Balotelli è il suo giocatore preferito anche se gli ho consigliato di non prenderlo del tutto come esempio. Da bambino tifava per l'Inter perché lo appassionava Martins». Poi ha detto la sua anche sulla politica: "Io sono leghista, a me piace la Lega e la politica di Salvini. In questo momento sto cercando un'associazione per bloccare l'immigrazione dalla partenza, è giusto aiutarli a casa loro".
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