Scamacca: "Per me Roma è casa. Sono convinto che Mou mi stimolerebbe"
L'attaccante classe '99: "Tornare in Serie A non sarebbe un passo indietro nella mia carriera. Ho sempre ragionato con il cuore e sapete quali sono i suoi due colori"

Scamacca con la maglia del West Ham (GETTY IMAGES)

Gianluca Scamacca ha dato apertura totale alla Roma. In un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, il classe '99 ha detto di aver in testa solo i giallorossi e ha espresso il desiderio di essere allenato da Josè Mourinho. Uno sbilanciamento importante che adesso potrebbe allontanare le altre contendenti e aprire la strada a Tiago Pinto. Di seguito le sue dichiarazioni.
Sulle sue condizioni
"Lunedì abbiamo fatto una amichevole e ho giocato 45 minuti. È stato il primo spezzone in campo dopo tre mesi di inattività e l’intervento al menisco. È stato fantastico tornare in campo e ho avvertito ottime sensazioni. Per l’inizio del campionato sarò al top della forma. Dopo i problemi fisici dell’ultima stagione, sono in credito con la fortuna. Se starò bene, 20 gol li segno. Sto lavorando molto e durante le vacanze in Sardegna ho svolto tutti i giorni doppi allenamenti. Ho visto più la palestra e il campo che il mare o la spiaggia".
Ha nostalgia dell'Italia?
"Ho sempre avuto nostalgia e sempre l’avrò. Però se dovessi tornare in Serie A, non sarebbe perché ho fallito in Inghilterra, che non è così. Semplicemente perché si tratterebbe di una opportunità irrinunciabile. No, non sarebbe nemmeno un passo indietro per la mia carriera: il nostro campionato resta uno dei migliori".
Se pensa alla Roma e a Mourinho?
"Ho sempre ragionato con il cuore e continuerò a farlo anche in futuro. E sapete quali sono i due colori del mio cuore. Ma adesso sono un giocatore del West Ham e, nonostante tutte le voci, anche qui mi trovo bene. Per me Roma è casa. E Totti, l’idolo da bambino. E quale giocatore al mondo non sognerebbe di essere allenato da Mourinho? Sono convinto che Mou mi stimolerebbe e con lui migliorerei ancora".
Lorenzo Pellegrini la sta corteggiando?
"Ci siamo sentiti, è un amico: diciamo che ci abbiamo scherzato un po'".
La nostalgia per l'Italia è legata anche all'Europeo?
"No. Quello dipende da me, non dal fatto che giochi in A o in Premier. Sono convinto che ci arriverò bene".
L'Arabia Saudita sta convincendo tanti big: ci sta facendo un pensierino anche lei?
"È ancora troppo presto per me... L'Arabia sta diventando una potenza. Ma adesso se vuoi lasciare il segno e provare a scrivere un pezzetto di storia devi giocare in Europa".
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