Prandelli: "Dybala ti dà la cosa più importante nel calcio: l'imprevedibilità"
Il tecnico: "Se fosse stato al 100% tutto l’anno avrebbe fatto cose straordinarie. Calcio italiano? La tattica va bene, ma non basta. Fino ai 15 anni la abolirei"
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Cesare Prandelli durante una partita
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Nelle ultime ore Cesare Prandelli ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport in cui parla, tra le altre cose, del momento che sta attraversando il calcio italiano e delle squadre arrivate quest'anno in finali europee.
Di seguito le sue parole:
Sul calcio italiano
"Forse i fenomeni saranno ancora all’estero per alcuni anni, eppure il calcio italiano tanto bistrattato ha dimostrati di poter competere ad alto livello. Il materiale c’è. Da quando abbiamo cominciato a dire che tatticamente eravamo i più bravi del mondo. La tattica va bene, ma non basta. Io fino ai 15 anni la abolirei. Si dice che non abbiamo più cannonieri: ma come sono cresciuti? A 7-8 anni gli si chiede di fare la sponda, di fare l’appoggio. L’area di rigore deve essere la loro casa. Se non alleni il talento, lo perdi".
Sugli Arabi
"Per 4-5 anni determineranno certe scelte, ma non hanno futuro. C’è l’immediato. Non troveranno Ronaldo o Benzema ogni anno".
Sulle italiane finaliste in Europa
"Vuol dire che hanno strutture societarie e tecniche capaci. Bisogna ripartire da lì. Penso a tre giocatori simbolo. Barella per l’Inter: ha spirito, carattere e determinazione da protagonista. Bonaventura per la Fiorentina: ha fatto una stagione pazzesca tecnicamente e come leader. Dybala per la Roma: se lo avesse avuto al 100% tutto l’anno avrebbe fatto qualcosa di straordinario. Puoi avere mille schemi, ma lui ti dà la cosa più importante nel calcio: l’imprevedibilità".
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