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Abodi: "Violenza e razzismo negli stadi? Le società devono collaborare"

Il ministro dello sport: "L'obiettivo è avere una situazione di normalità negli impianti, ma dipende anche dai nostri comportamenti. Europei 2032? Grande opportunità"

Andrea Abodi durante una conferenza

Andrea Abodi durante una conferenza (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA La Redazione
17 Aprile 2023 - 10:59

Andrea Abodi, attuale ministro dello Sport, è intervenuto ai microfoni di Rai Radio 1. Tra gli argomenti affrontati non è mancato il riferimento alla situazione che nell'ultimo periodo si sta vivendo all'interno e all'esterno degli stadi. Secondo Abodi, fondamentale è l'atteggiamento che ogni persona assume e importante è il ruolo che assumono le società. Queste le parole del ministro: "L'auspicio di tutti è arrivare a una situazione di normalità all'interno degli stadi, ma dipende anche dai nostri comportamenti e linguaggi, ognuno può dare il suo contributo. Bisogna proseguire nell'opera che sta portando avanti con merito il ministro degli Interni Piantedosi. I club devono collaborare, cercando di mettere a disposizione filmati e indicando come indesiderati chi continua con questi cori razzisti e antisemiti. Fondamentali l'immediatezza dell'intervento e la decisione finale di tenerli fuori dagli stadi. Chi si comporta così non è un tifoso, è semplicemente un teppista. La violenza trova spunto anche nella mancanza di cultura e rispetto, vorrei che tutti insieme lavorassimo per riaffermare la supremazia del rispetto. Il lavoro è lungo, ma ovviamente non è un tema sportivo, ma culturale-sociale. Tutti insieme dobbiamo dare il nostro contributo. Che questi episodi avvengano dentro lo stadio o in autostrada, in piazza o in una stazione ferroviaria il problema non cambia. Va affrontato con metodo e ho piena fiducia nella gestione dell'ordine pubblico".

Ovviamente non manca il riferimento alla possibilità di avere l'Italia come paese ospitante per gli Europei del 2032: "Gli Europei del 2032 sono una grande opportunità, verranno assegnati ad ottobre. Sembrano fatti per noi, mancano nove anni. I nostri tempi nel costruire gli stadi li sappiamo: dobbiamo cercare di semplificare la costituzione del comitato interministeriale proprio a supporto degli Europei e per rafforzare la candidatura. In più abbiamo costituito una cabina di regia sui dieci stadi più uno (Palermo) coinvolti per gli Europei. C'è lavoro da fare e non c'è tempo da perdere". 

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