Spal, Tacopina: "De Rossi un mio grande amico. Dispiace non abbia funzionato"
Il presidente del club di Serie B è intervenuto ai microfoni di Radio Romanista: "Dovevamo cambiare qualcosa ma penso comunque che avrà una grandissima carriera"
Durante il "Primo Tempo" de "La domenica dei Romanisti" è intervenuto ai microfoni di Radio Romanista Joe Tacopina, attuale presidente della Spal. Di origini italiane ha favorito la cordata americana che è entrata nella Roma nel 2011, è stato membro del CDA e vicepresidente della Roma.
Una carriera da dirigente e da presidente, tanto del suo progetto è nel calcio Italiano con Bologna Venezia e Spal, anche se prima c'è stata la Roma. Le chiedo che ricordo ha di quell'esperienza nella Roma.
"La Roma è stata il mio primo grande amore, è dove è nato mio padre. Una delle squadre più importanti al mondo ed è stata chiaramente la mia più grande esperienza nel calcio italiano. Sono la persona che ha messo insieme l'accordo e far parte di quel progetto è stata una cosa meravigliosa che non dimenticherò mai ed è molto importante per me".
Lei che tipo di Presidente è? Vuole interagire con gli allenatori anche dal punto di vista tecnico?
"Non sono Massimo Cellino (ride ndr.), non voglio prendere decisioni ogni cinque minuti o dire all'allenatore chi dovrebbe giocare o meno. Chiaramente sono coinvolto come in ogni cosa che facciamo alla Spal mi piace che siano i dirigenti a propormi le decisioni che io poi posso avallare".
Presidente a Roma dopo Pallotta è arrivato un altro gruppo americano, i Friedkin. Cosa pensa di loro?
"Io non li conosco, ho parlato qualche volta ad alcuni loro rappresentanti per raccontargli la mia esperienza alla Roma e per aiutarli come potevo. Penso che stiano facendo un buon lavoro, portando la Roma a un livello più alto. Hanno vinto una coppa, cosa che non accadeva da un po' e penso siano davvero sulla strada giusta. Hanno la capacità finanziaria per competere con alcuni dei club più grandi".
Lei sa bene che De Rossi è stato un pezzo di cuore per i tifosi della Roma, lei aveva un ottimo rapporto con lui. Cosa non è andato a Ferrara con lui?
"Voglio davvero bene a Daniele, è uno dei miei amici più stretti. Ovviamente mi dispiace che non sia andata bene alla Spal, non ha funzionato perché eravamo in una situazione di classifica molto pericolosa con 15 punti in 16 partite con lui allenatore. Dovevamo cambiare qualcosa. Questo però non intacca la considerazione che ho di Daniele come tecnico, sono certo che diventerà un grande, non ho dubbi. Questa era la sua prima esperienza, in un contesto non facile e tutto per lui era nuovo e non ha funzionato. Questo non significa che per lui il futuro non sarà brillante".
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