Gravina: "Nessuna guerra Lega-Figc, vogliamo solo far rispettare le regole"
Il presidente della Federcalcio: "Commissariamento della Serie A se entro il 25 febbraio non verrà adeguato lo statuto. Mondiali? Ce la giochiamo, sarà difficile"
Intervistato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, il presidente delle FIGC Gabriele Gravina ha rilasciato alcune dichiarazioni sul futuro del calcio nostrano e, ovviamente, sui prossimi playoff che vedranno l'Italia di Roberto Mancini giocarsi la qualificazione al prossimo mondiale in Qatar.
Nella complessa partita a scacchi della crisi tra Lega di A e Figc, siamo all'ultimo capitolo politico-diplomatico. Il commissario Terracciano entrerà in carica solo da sabato prossimo, se per quella data i 20 club di A non avranno nel frattempo proceduto alla modifica statutaria, e nel caso di resterà fino al 15 marzo. Quali sono le sue sensazioni?
"Non è una partita a scacchi né tantomeno una guerra come ho sentito dire. Da parte della Federazione c'è la volontà di far rispettare le regole che discendono dai capisaldi dell'ordinamento sportivo contribuendo, con l'adeguamento dello statuto della Lega di A ai principi informatori che io preferisco chiamare "riformatori", ad una maggiore democrazia nell'esercizio della gestione dell'assemblea dei club. Lega B e Lega Pro lo hanno già fatto: se entro il 25 febbraio le società di A non riusciranno a farlo avranno il supporto del commissario ad acta."
Purtroppo ci risiamo: l'Italia è di nuovo in bilico sul Mondiale, sebbene dopo il trionfo all'Europeo. Perché a suo avviso non è arrivata la qualificazione diretta e cosa comporterebbe una nuova eliminazione?
"Il nostro girone si è complicato in autunno, da campioni d'Europa in carica non siamo stati più così convinti, così spensierati nel giocare, così affamati, così attenti ai particolari da sopperire alle nostre carenze. Adesso ci giochiamo la qualificazione nel doppio playoff di marzo, ben consapevoli che si tratta di un'impresa complicata, ci impegneremo al massimo per non dare una delusione ai nostri tifosi. Eppure il progetto di rinascimento di rinnovamento azzurro è ben più ampio e strutturato, le condizioni generali sono diverse dal 2017: questa Nazionale ha futuro."
Con il ct Mancini avete impostato un progetto a lungo respiro: andrete avanti insieme in ogni caso e nonostante il corteggiamento di grandi club europei?
"Con Roberto abbiamo avviato un progetto che ha già dato risposte importanti, in termini di entusiasmo e rilancio dell'immagine della Nazionale. Ne parleremo insieme, come abbiamo sempre fatto."
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