Ecco l'A.S.D. Roma Calcio Amputati: presentato in Campidoglio il progetto inclusivo
Il fondatore Arturo Mariani: «Per me è un onore rappresentare questa società. È un'opportunità per tanti». Perrotta: «Voglio vedervi giocare»
«Per me è un onore. Questa è una grande iniziativa e non vedo l'ora di vedervi giocare». Sono le parole di Simone Perrotta, vicepresidente dell'A.S.D. Roma Calcio Amputati, che ieri è stata ufficialmente presentata nella Sala della Protomoteca, in Campidoglio, alla presenza di Roberto Taviani, delegato del presidente della Regione Lazio alle Politiche dello Sport, e Alessandro Onorato, assessore ai Grandi Eventi, Sport e Turismo di Roma Capitale. L'obiettivo del progetto è quello di avere un forte impatto sul tessuto sociale di Roma e dell'Italia, favorendo l'inclusione: «Saluto con grande entusiasmo e favore la nascita di questa associazione - le parole di Taviani -. A tutti gli atleti rivolgo il mio personale augurio e quello dell'amministrazione regionale, nella speranza che oltre al divertimento, fondamentale quando si fa sport a qualsiasi livello, arrivino anche grandi soddisfazioni e vittorie sportive. Lo sport non è solo esercizio fisico e disciplina, ma anche un potente mezzo per passare informazioni, e iniziative come queste ne sono la palese dimostrazione».
A poco più di quattro anni dal riconoscimento della Fispes (la Federazione Italiana Sport Paralimpici E Sperimentali) della disciplina del calcio amputati, anche Roma avrà la sua formazione, che porterà i colori della città, il giallo e il rosso. Il capitano e fondatore, Arturo Mariani, è riuscito a realizzare il suo sogno e a dare vita a un grande progetto, coinvolgendo suo padre Stefano, che ricoprirà la carica di presidente, Luca Zavatti, che sarà il direttore sportivo, oltre al già citato ex romanista e campione del Mondo Simone Perrotta, dirigenti professionisti del Terzo Settore e del mondo sportivo. «Sono a dir poco emozionato di questa nuova avventura che sta partendo - ha detto Arturo Mariani -. Per me è un onore, e soprattutto un onere grandissimo rappresentare questa società, questa squadra che si chiama Roma Calcio Amputati, che incarna lo spirito della nostra città e in particolar modo la voglia di vivere oltre ogni limite! Sono orgoglioso di tutto il team e dei miei compagni, che saranno paladini di vita. In ogni giocata, in ogni goal ed in ogni momento sportivo vissuto insieme, ricorderanno a tutti che i sogni, nonostante le difficoltà, si possono realizzare. Col piede giusto, voglio portare in alto questa associazione e lasciare un segno,
un'opportunità concreta per tante persone, ragazzi e bambini che hanno voglia di rimettersi in gioco».
A Il Romanista, Mariani ha poi definito quella del 9 febbraio «una giornata storica. È andato tutto come volevo che andasse, e per questo ringrazio la dirigenza e lo staff che si sono fatti in quattro per aiutare. Erano presenti tantissime persone, personaggi di spicco, ma anche amici, parenti, persone innamorate del progetto. Perché alla fine questo volevo: emozione, sentimento, empatia. Non vogliamo solo fare calcio, ma vogliamo rubare il cuore della gente. L'assessore allo Sport di Roma è stato uno dei primi a donarci il suo cuore, con le sue parole ci ha dato forza e coraggio. Abbiamo avuto tante personalità, tra cui il nostro vicepresidente Simone Perrotta, l'attrice Anna Foglietta, il presidente Riccardo Viola... Sono accorsi in tantissimi per testimoniare la nascita di questa squadra. E dico solo grazie».
A margine della presentazione ha parlato anche il presidente Stefano Mariani: «È una giornata speciale. Si apre un capitolo e, al tempo stesso, si realizza il sogno di Arturo di dare vita alla squadra della Capitale. Invito tutti i cittadini e gli sportivi a seguire, a conoscere e ad ascoltare questi ragazzi, esempi positivi e campioni di vita. Noi della A.S.D. Roma Calcio Amputati, grazie anche al sostegno di sponsor e di tutte le persone che ci sono vicine, mettendo a sistema le nostre conoscenze ed il nostro background formativo e professionale, vogliamo fornire un'opportunità a questi ragazzi, che amano giocare a pallone che fino ad oggi non hanno mai potuto contare su una struttura come la nostra e su un centro come il Jem Sport».
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