Gravina: "Caro-biglietti? Il prezzo lo decidono i club"
Il presidente Figc: "La scelta del costo dei biglietti la fanno le società. Stadio della Roma? Il via libera è un ottimo segnale"
Gabriele Gravina ha parlato a margine del Congresso Uefa a Roma. Queste le dichiarazioni del Presidente della Figc ai cronisti presenti: "Noi dobbiamo attuare le idee della nostra piattaforma programmatica. I complimenti di Ceferin? E' normale che quando c'è condivisione. Dobbiamo fare gol con questa strategia, con questo impegno".
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Cosa sta facendo la Figc sul caro-biglietti e per riempire gli stadi?
"Lavoriamo per creare le condizioni ideali per far tornare gli stadi a essere luoghi di accoglienza. Il rapporto di natura privatistica del costo del biglietto è in carico alle società, è una scelta di natura commerciale che noi lasciamo alle loro valutazioni. Certo, dobbiamo fare in modo che ci siano le condizioni ideali affinché la gente possa tornare a godersi uno spettacolo nelle migliori condizioni possibili".
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Sullo Stadio della Roma.
"Il via libera è un ottimo segnale, c'è grande risveglio. Noi come Federazione abbiamo instaurato un tavolo di lavoro per il rilancio delle infrastrutture. Più tardi ci sarà l'ultima riunione. La Figc non ha né il ruolo di finanziatore né di realizzatore, ma ha comunque il ruolo importante di fare una sintesi di tutte le esigenze e di assumere il ruolo politico verso le istituzioni che la Federazione deve coinvolgere".
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Che risposte dà la Figc sul calcio femminile?
"La Figc sul calcio femminile ha già dato grandi risposte, ma bisogna stare attenti perché si rischia di perdersele. Nell'agenda federale il calcio femminile è al primo posto. Abbiamo deciso di investire ulteriormente a tutti coloro che nel calcio femminile cominciano a tesserare ragazze Under 12 e ad avviarle nello sviluppo. Abbiamod estinato il 90% delle risorse di uno sgravio fiscale, oltre un milione, solo sul calcio femminile. Stiamo cercando di dare la massima visibilità al calcio femminile. Il calcio femminile deve avere gli stessi diritti, conquistati e meritati, che stiamo riservando al calcio maschile".
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