L'ideatore dello striscione "Speravo de morì prima": «Lo lasciai allo stadio per il dolore»
Parla Giovanni Lazzarini che portò in Tribuna Tevere la famosa frase: «È stato Totti a volere quel titolo per la serie. Un sogno incontrarlo»
Lo striscione che ha dato il nome alla serie tv su Totti "Speravo de mori' prima" non esiste più, ma, è proprio il caso di dirlo, vivrà per sempre grazie all'immagine del 28 maggio 2017 che ha fatto il giro del mondo ed è finita, appunto, anche sul piccolo schermo: «È vero, ce lo dimenticammo lì, in tribuna Tevere! Alla fine della partita, quel giorno, tornammo a casa appagati dalla giornata e dalla carriera del Capitano, ma tristi e immalinconiti. Non ci pensavamo proprio allo striscione...».
Parola di Giovanni Lazzarini, l'ideatore di quella "pezza" bianca dedicata a Francesco Totti prima di Roma-Genoa. «Dopo l'evento che mi ha portato un po' di popolarità pensavo che fosse finita lì, invece quella scritta sta facendo più notizia oggi che all'epoca. Mi fa effetto, ovviamente, e devo dire che un po' mi ha anche sorpreso che è stata scelta per una serie tv. È come se per quasi tre anni "Speravo de mori' prima" fosse una frase "sopita"». Qualche sussulto nel 2019, il 26 maggio, quando sempre in tribuna Tevere comparve il sequel, sempre a sua firma, "Speravo de nasce dopo", per l'addio di De Rossi: «Non potevamo non omaggiare anche l'altro capitano».
Invece poi è arrivata la serie su Totti. Lo ha saputo dai giornali che iniziavano le riprese, Giovanni, per il quale è stato subito un motivo di orgoglio e che - risolte le normali questioni dei diritti e della paternità dell'idea («dell'opera...», ci scherza su) - ha avanzato la richiesta più importante: «Quella di incontrare Francesco in una serata di gala per l'evento. Ma purtroppo anche se era organizzata è saltato tutto a causa delle restrizioni per la pandemia». Già, Totti, che «ha voluto che il titolo della serie fosse assolutamente quello» e già nel libro aveva omaggiato in qualche modo l'atto d'amore di Lazzarini, dedicandogli un capitolo della sua autobiografia, l'ultimo: «Quella fu un'emozione sconvolgente, poi siamo arrivati a Sky, è come se la storia di questo striscione abbia continuato a scorrere sempre».
Non solo perché Giovanni ha creato le pagine Facebook e Instagram di "Speravo de mori' prima", ma perché a non finire è l'amore per il Capitano, che qualche tempo dopo l'addio al calcio del Dieci, l'ha portato, diciamo "per caso", sul lungomare di Sabaudia, dove la famiglia Totti trascorre buona parte delle proprie vacanze: «È stata una circostanza molto divertente, perché lui era come al solito assediato, ma io gli sono andato vicino e gli ho detto che ero quello dello striscione, allora lui mi ha dedicato del tempo, mi ha fatto sedere sul lettino accanto lui, come se ci conoscessimo...Abbiamo passato mezza giornata al mare insieme, in pratica! Purtroppo niente selfie, altrimenti l'avrebbe dovuto fare con mille persone, ma è un ricordo che rimarrà vivo dentro di me».
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