La bellezza di Christo: impacchettava il mondo
La sua arte ridisegnava il paesaggio: come la passerella sul Lago d'Iseo. Nel 1974 a Roma impacchettò anche i quattro archi di Porta Pinciana
È morto per cause naturali, domenica 31 maggio a New York all'età di 84 anni, l'artista Christo Vladimirov Javacheff, noto semplicemente come Christo. L'annuncio è stato dato direttamente dal suo staff tramite la pagina Facebook dell'artista, che nel 2016 aveva realizzato l'opera "The Floating Piers" sul Lago d'Iseo. Nato a Gabrovo, in Bulgaria, il 13 giugno 1935, è stato tra i più grandi esponenti della "Land Art", una forma d'arte caratterizzata dall'abbandono dei mezzi artistici tradizionali a favore di un intervento diretto sulla natura; con la sua arte ridisegnava letteralmente il paesaggio.
«Ha vissuto una vita piena, in cui non solo ha sognato ciò che sembrava impossibile, ma lo ha realizzato» - si legge nell'annuncio – «Il lavoro di Christo e Jeanne Claude ha unito le persone facendo condividere le loro esperienza in tutto il mondo, la loro opera vive nei nostri cuori e nei nostri ricordi. Christo e Jeanne Claude hanno sempre voluto che i loro lavori ancora in fase di realizzazione fossero portati avanti anche dopo la loro morte. Per loro volontà, "L'Arc de Triomphe, Wrapped" a Parigi, in Francia, resta in programma dal 18 settembre al 3 ottobre 2021». La vita e l'attività di Christo sono sempre state legate a quelle della moglie Jeanne Claude, senza la quale non avrebbe mai potuto realizzare opere così folli che richiedevano non solo un'infinita preparazione, ma anche molte autorizzazioni e permessi. Insieme sono riusciti a "impacchettare" i monumenti di mezzo mondo ridisegnando temporaneamente l'architettura delle città. Tra i loro lavori più famosi il nastro di nylon bianco che nel 1976 attraversò la California, gli "Umbrellas" che invasero il Giappone nel 1991, l'impacchettamento del Reichstag tedesco nel 1995. Prima ancora nel 1960 la coppia, senza autorizzazione, riservò il solito trattamento ad una statua di Villa Borghese, a Roma. Nel 1968, durante il Festival dei due mondi a Spoleto, Christo e Jeanne-Claude impacchettarono la torre medievale e la Fontana barocca sulla piazza del mercato. Nel 1970 fu la volta di Milano con la statua di Vittorio Emanuele II in piazza Duomo e il monumento a Leonardo da Vinci in piazza della Scala. Nel 1974 tornò a Roma impacchettando i quattro archi di Porta Pinciana e nell'estate del 2016 realizzò la passerella sul lago d'Iseo che venne visitata da più di un milione di visitatori. Il messaggio nei canali social si conclude con una semplice riflessione che può adattarsi perfettamente al periodo atipico che stiamo vivendo: «In una lettera del 1958 Christo scrisse: "La bellezza, la scienza e l'arte trionferanno sempre". Teniamo vicino queste parole oggi».
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