Cronaca

Conte illustra la fase 3: "Grave errore pensare che il virus sia scomparso"

Il presidente del Consiglio ha annunciato la terza fase dell'emergenza sanitaria: "Grazie a settimane di sacrifici siamo tra i primi paesi a poter riaprire in sicurezza"

PUBBLICATO DA La Redazione
03 Giugno 2020 - 18:55

Il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte ha tenuto una conferenza stampa per annunciare e illustrare la Fase 3 dell'emergenza sanitaria. Questo un estratto delle sue parole

«Ci meritiamo il sorriso e l'allegria dopo settimane di sacrifici, ma è bene ricordarsi sempre che se siamo tra i primi paesi a poter riaprire tutto in sicurezza è perché abbiamo accettato tutti insieme di correre dei sacrifici e di modificare le nostre radicate abitudini di vita. Le uniche misure efficaci sono il distanziamento fisico e l'utilizzo ove necessario delle mascherine di protezione. Abbandonare queste misure perché si ritiene che il virus sia scomparso sarebbe una grave leggerezza. Si tratta di una convinzione smentita da tutti perché i contagi, seppur in calo, continuano ad essere registrati quotidianamente. Il sistema di controllo sta funzionando, così come il nostro indirizzo politico di procedere verso riapertura progressive. A distanza di un mese da quel 4 maggio, i numeri possiamo dirlo con prudenza e chiarezza sono incoraggianti. Gli ultimi monitoraggi non segnalano situazioni critiche, o di sovraccarico delle strutture ospedaliere sul fronte nazionale. Il trend è in diminuzione in tutte le regioni, e ci conforta e ci dà fiducia in vista delle decisioni che adotteremo. Da oggi potremo spostarci da Regione a Regione senza alcuna autocertificazione. I dati della curva epidemiologica ci dimostrano che le misure adottate stanno funzionando, così come le aperture progressive in base al monitoraggio. Un mese dopo la riapertura della filiera produttiva i numeri sono incoraggianti: gli ultimi monitoraggi non segnalano infatti situazioni critiche e il trend dei nuovi casi diagnosticati è in calo in tutte le Regioni, dalla Lombardia alla Sicilia. La strada intrapresa in queste settimane è stata ed è quella giusta».

L'economia

«Ci stiamo confrontando con un apparato sociale che non era pronto per erogare così tanti aiuti. Ci scusiamo per i ritardi, e stiamo provvedendo a pagare più velocemente i cosiddetti ammortizzatori sociali. Dobbiamo continuare ad intervenire per quei settori ancora in sofferenza: le piccole aziende, l'artigianato, le filiere manifatturiere, lo spettacolo. Questa crisi serve ad aiutare l'Italia dalle fondamenta, risolvendo tutti i problemi strutturali. Dovrà essere un nuovo inizio. La Commissione Europea ha messo sul tavolo una proposta da 750 miliardi con il Recovery Fund. Abbiamo dato dei segnali importanti, offrendo anche la possibilità ai giovani che sono all'estero di tornare in Italia. I tempi della giustizia civile e penale non sono accettabili. Non è accettabile avere un codice civile del 1942».

Innovazione

«Dobbiamo lavorare per la digitalizzazione, pagamenti elettronici, portare la banda larga in tutto il paese, capitalizzare le nostre piccole e medie imprese, rilanciare gli investimenti pubblici e privati, tagliando la burocrazia, investire nelle grandi reti telematiche e idriche, puntare forte sul diritto allo studio e rinnovare offerta formativa, bandire posti per ricercatori. Chiedo a tutte le forze politiche di lavorare. Se questi progetti verranno approvati potremo applicare tutto».

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