Raffaello artista infinito
Sono passati 500 anni dalla sua scomparsa avvenuta a Roma: le cronache dell'epoca narrano che il cielo si riempì di nuvole nere e una crepa squarciò le mura vaticane
Le cronache dell'epoca narrano che quando scomparve, il cielo si riempì di nuvole nere e una crepa squarciò nientemeno che le mura vaticane. Si celebrano oggi i 500 anni dalla morte di uno dei più grandi e celebri artisti del Rinascimento italiano, legato a Roma da un filo indissolubile: Raffaello Sanzio. Nella Capitale visse dodici anni dando vita ad una straordinaria serie di capolavori. Nato ad Urbino, amico di Pinturicchio e allievo del Perugino, vi arrivò, per volere del Papa Giulio II, nel 1508 e vi trovò anche la morte il 6 aprile del 1520. Negli anni romani si innamorò anche della bella "Fornarina", Margherita Luti, una ragazza dalla straordinaria bellezza, figlia di un panettiere, che viveva a Trastevere.
A lei dedicò il celebre dipinto che era stato sottoposto ad un attento e delicato restauro in occasione proprio di questa ricorrenza. Raffaello venne seppellito, come solo per un artista di questo calibro poteva accadere, nel Pantheon, dove è incisa, nella sua tomba, una frase del letterato Pietro Bembo "Qui giace Raffaello, dal quale la natura temette di essere conquistata mentre era vivo e, ora che è morto, teme di morire", a dimostrazione dell'immensa stima della quale godeva.
Nel 2020 erano previste celebrazioni in tutto il mondo e la mostra di Roma, alle Scuderie Papali al Quirinale, doveva rappresentare il culmine di questi eventi. Dopo la visita virtuale, che nei giorni scorsi ha dato la possibilità a tutti di ammirare le opere del Maestro di Urbino comodamente da casa, adesso drappi neri ricoprono i disegni così fragili e preziosi. Completamente immersi nell'oscurità attendono che prima o poi la mostra riprenda, anche se al momento è difficile anche solo da immaginare.
Il tour virtuale degli Uffizi
Non rinuncerà nemmeno la Galleria degli Uffizi a celebrare quello da molti denominato il "divin pittore". Un fuoriclasse, considerato uno dei più grandi artisti di ogni tempo. Un tour virtuale che sarà diviso in tre tappe, alla scoperta di tutti i suoi capolavori. A partire da oggi verrano pubblicati sulla pagina Facebook del museo un trittico di video dedicati al pittore urbinate e alle sue opere (uno al giorno per tre giorni consecutivi). "Qui a Firenze abbiamo il privilegio di custodire la più alta concentrazione al mondo di dipinti di Raffaello" spiega il direttore Elike Schmidt. "Per farli conoscere a tutti, nel Cinquecentenario della morte del pittore, abbiamo organizzato un viaggio virtuale nei nostri musei: il nostro augurio è che possa essere non solo un'occasione di svago ma anche un'opportunità per riflettere sulle glorie e sulle immense risorse del nostro Paese".
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