La storia del "Parco Antonio De Falchi": il giardino lasciato al degrado e all'abbandono
Il luogo doveva essere intitolato al tifoso romanista scomparso il 4 giugno del 1989. Ad oggi però nel posto compare solo sporcizia e una scritta sul muro
Un parco per Antonio De Falchi. La giornata di ieri è stata caratterizzata dal commosso ricordo del popolo romanista nei confronti di un ragazzo strappato atrocemente dall'affetto dei suoi cari in un caldo pomeriggio di 30 anni fa. Dal 4 giugno del 1989 ad oggi, non sono di certo mancate le celebrazioni da parte della tifoseria nei confronti di una famiglia che è parte integrante della Roma e dello concetto stesso di romanismo. Antonio vive nei cori dei romanisti e nel cuore di chi continua ad invocare un riconoscimento ufficiale in memoria dell'eterno diciottenne di Torre Maura. Quel quadrante di Roma in cui, sotto il sindaco Veltroni, sarebbe dovuto nascere a tutti gli effetti un parco intitolato ad Antonio in via di Torre Spaccata. Di questo parco, a quasi quindici anni di distanza, restano soltanto la scritta su un muretto con una bomboletta spray recante la frase "Parco Antonio De Falchi" e, soprattutto, una situazione di degrado e abbandono tristemente nota ai cittadini della capitale da decenni a questa parte. Nei giorni scorsi, proprio per provare a riportare a galla l'importanza di questa dedica immortale, il direttore del portale LaRoma24 ha consegnato a Marco De Falchi, fratello di Antonio, una targa a testimonianza dell'impegno dei romanisti per consegnare finalmente alla città e soprattutto alla famiglia De Falchi un luogo intitolato al ragazzo "colpevole" di tifare Roma. Di amare la Roma come tanti prima e dopo di lui.
Un parco per Antonio De Falchi rappresenterebbe un luogo speciale tanto per il quartiere quanto per le nuove generazioni, con la speranza dei romanisti (ma non solo) di assistere un giorno a scene di bambini alle prese con partitelle improvvisate tra palloni da calciare dentro porte fatte di zaini. «C'era una targa ma ora è sparita», dichiarò Marco De Falchi anni or sono provando a ridar voce all'assenza e al degrado della zona che dovrebbe essere dedicata all'eterno ricordo di Antonio. Nella giornata di ieri ci siamo attivati per chiedere delucidazioni e un aiuto sia al presidente del Municipio VI, sia all'assessore all'urbanistica di tale zona, con la speranza e la convinzione di sensibilizzare e magari informare le Istituzioni preposte in merito all'importanza di tale gesto. Antonio De Falchi non è soltanto un tifoso privato ingiustamente di un futuro, ma il simbolo di un amore verso la Roma che è sinonimo di aggregazione. Un parco in suo nome non è soltanto una richiesta, ma una necessità per consentire alle nuove generazioni di crescere all'aria aperta. Un giorno, l'augurio è che sia il più presto possibile, un bambino potrà chiedere ad un genitore l'identità del ragazzo a cui è stato intitolato quel luogo di gioia. Lì Antonio vivrà ancora una volta, come in ogni coro, striscione e coreografia dei suoi ragazzi: i romanisti.
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